Che cos’è la medicina narrativa

La medicina narrativa non è una disciplina distintiva delle scienze umane né una nuova disciplina in ambito medico. La medicina narrativa non è semplicemente scrivere o raccontare della propria esperienza di malattia, anche se poter narrare il proprio vissuto acquista connotati positivi nella costruzione del percorso di cura poiché esso è parte integrante della comunicazione e della relazione tra persone.

“Se vogliamo sapere qualcosa di un uomo, chiediamo “Quale è la sua storia, la sua storia vera, intima?”, poiché ciascuno di noi è una biografia, una storia. Ognuno di noi è una racconto peculiare, costruito di continuo, inconsciamente da noi, in noi e attraverso di noi – attraverso le nostre percezioni, i nostri sentimenti, i nostri pensieri, le nostre azioni; e, non ultimo, il nostro discorso, i nostri racconti orali. Da un punto di vista biologico, fisiologico, noi non differiamo molto l’uno dell’altro, storicamente, come racconti, ognuno di noi è unico”. (Oliver Sacks. L’uomo che scambiò sua moglie per un cappello)

Che cosa è la medicina narrativa?

Con il termine di medicina narrativa (mutuato dall’inglese narrative medicine) si intende una metodologia d’intervento clinico-assistenziale basata su una specifica competenza, quella comunicativa.

La narrazione è lo strumento fondamentale per acquisire, comprendere e integrare i diversi punti di vista di quanti intervengono nella malattia e nel processo di cura. Consente a tutti/tutte (pazienti, operatori/trici della cura, ai caregiver, reti amicali e famigliari) di poter esprimere il proprio vissuto e quello che stanno apprendendo dalla esperienza vissuta.

La medicina narrativa si occupa di come la persona vive il suo essere malata e d’esplorare il possibile significato del percorso di cura da avviare insieme al proprio medico/ equipe di riferimento/ terapeuta. Per farlo si basa sul racconto e sulla costruzione di un significato possibile rispetto a quanto sta accadendo alla persona ammalata nel suo processo di cura. Lo scopo della medicina narrativa è quello di co-costruire un percorso di cura personalizzato e condiviso (storia di cura). Le persone, attraverso le loro storie, diventano protagoniste del processo di curae co-costruiscono con gli operatori della cura e i caregiver il processo di compliance.

Perché è importante co-costruire un percorso di cura?

Nell’interazione medico/paziente si incontrano due culture e prassi differenti. L’esperienza della malattia viene letta con codici differenti.

Per quanto concerne il medico e/o operatore di cura il codice è quello della medicina basate sulle evidenze (EBM)dove l’accento è posto sulla valutazione dell’efficacia, su campioni di popolazione, di prassi mediche basate su ricerche di alta qualità e l’ascolto filtrato dal sapere specialistico.

Quanto a il/la “paziente”, l’esperienza che sta facendo in quanto persona che si misura con la malattia parte da un prima dell’evento “malattia” per arrivare a come la scoperta della malattia abbia o stia modificando il proprio universo cognitivo, emotivo, relazionale e sociale. Essa non è sempre lineare e molte volte sotto intende un lessico familiare/ sociale che necessita di un ascolto attivo non esclusivamente orientato alla diagnosi.

Nella relazione queste due differenti modalità di definire l’esperienza di malattia occorre che individuino come poter dire i loro reciproci saperi. La narrazione diventa un meta codice (cioè un codice comprensibile da più soggetti) utile a definire percorsi di cura in continua co-costruzione che consente una messa in comune del significato dell’esperienza a partire dalla raccolta di informazioni sulla malattia e sulla diagnosi per arrivare aprendere in considerazioneeventi precedenti alla malattia, o informazionisucome la malattia si è manifestata. L’ attenzione è posta sia agli aspetti diagnostici sia ai risvolti psicologici, sociali, valoriali ed esistenziali del paziente.

Quali sono gli strumenti della medicina narrativa

Gli strumenti della medicina narrativa si avvalgono delle metodologie e delle esperienze delle scienze umane e socio-antropologiche che hanno elaborato metodi appropriati per valorizzare le narrazioni orali, le storie di cura e di malattia. Possono essere interagiti con strumenti quali interviste, libere, strutturate, uso del diario di bordo, poesie, la cartella parallela, gruppi di lettura e analisi dei reclami, ogni tipo di narrazione che permetta di confrontare l’esperienza del paziente con quella dei professionisti/ste, caregiver all’interno della relazione di cura.

L’obiettivo della medicina narrativa

L’obiettivo finale della medicina narrativa è dunque, quello di costruire un significato possibile rispetto a quanto accade alla persona ammalato/lata nel suo processo di cura, in riferimento al suo mondo di relazioni tra le persone curante all’interno del suo sistema sociale di riferimento. L’approccio basato sulla narrazione non va considerato in opposizione alla Medicina basata sulle evidenze: i numeri contano per la popolazione (scelte generali), la narrazione conta per la personalizzazione delle cure (scelte sofisticate). Infatti correlata con la medicina basata sulle evidenze (EBM ) la medicina narrativa può offrire una pluralità di prospettive che rendono le decisioni clinico-assistenziali più complete, personalizzate, efficaci e appropriate.

Conforme a questa linea l’Italia nel 2014 ha realizzato, in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità, le prime raccomandazioni in tema di medicina basata sulla narrativa ad indirizzo multidisciplinare per i professionisti che operano in ambito socio-sanitario

 “Linee di indirizzo per l’utilizzo della Medicina Narrativa in ambito clinico assistenziale  per le malattie rare e cronico-degenerative”.

Mentre nel settembre del 2016 l’Organizzazione Mondiale della Salute (WHO) ha pubblicato un documento per l’applicazione dei metodi narrativi da recepire nei diversi sistemi sanitari nazionali.

Gli ambiti della medicina narrativa

La medicina narrativa, riportando il paziente al centro del processo di cura, può essere utilizzata nei seguenti ambiti: prevenzione, diagnosi, terapia e riabilitazione aderenza al trattamento, funzionamento del team di cura, consapevolezza del ruolo professionale e del proprio mondo emotivo da parte degli operatori sanitari e sociosanitari, prevenzione del burn-out degli operatori e dei caregiver, valutazione del rischio, miglioramento delle capacità terapeutiche e di riorganizzazione delle realtà di erogazione delle cure, ottimizzazione delle risorse economiche, prevenzione dei contenziosi giuridici e della medicina difensiva.

Percorsi di avvicinamento alla Medicina narrativa

Per coloro che desiderano approfondire il tema, due libri fondamentali

•      Girogio Bert Medicina, Narrativa Storie e parole nella relazione di cura, Il pensiero Scientifico

•      Maria Gilulia Marini e Lidia Arrenghini (a cura di), Medicina narrativa per una sanità sostenibile, Lupetti

Per tutti / tutte  coloro che desiderano avvicinarsi alla medicina narrativa sia in qualità di operatori/trici sanitari o professionisti che operano in ambito socio-sanitario o umanistico possono essere d’interesse i corsi e Master formativi proposti dall’Istituto Istud

Alcuni esempi di progetto

Articolo di Marina Mariani – Formatrice, counselor esperta di metodi biografici e narrativi in ambito organizzativo e di medicina narrativa in particolare in ambito salute riproduttiva e oncologico.

L’immagine di questo articolo è presa da http://digitalnarrativemedicine.com/it/

Travaglio a domicilio e accompagnamento al parto in ospedale

Travaglio a domicilio e accompagnamento al parto in ospedale

L’assistenza fornita dal Centro progetti donna è rivolta a donne in gravidanza fisiologica residenti a Milano, Sesto San Giovanni, Monza.

Presa in carico: 32 settimane, colloquio conoscitivo e gratuito con l’ostetrica

L’assistenza del travaglio a domicilio ha diversi vantaggi

  • rimanere in un ambiente intimo e protetto che facilita l’andamento del travaglio, perché gli ormoni del travaglio sono sensibili all’ambiente circostante
  • avere accanto un’ostetrica già conosciuta in precedenza
  • l’ostetrica valuta il benessere materno-fetale e interviene qualora ci sia bisogno di andare in ospedale

L’assistenza del travaglio a domicilio prevede

  • la reperibilità dell’ostetrica H24 a partire dalla 38° settimana
  • visite a domicilio fino all’avvio del travaglio
  • assistenza dell’ostetrica per tutto il travaglio fino al parto

Il parto

  • a travaglio avanzato, ci si sposta nell’ospedale scelto, dove avviene il parto
  • l’ostetrica assiste la donna con un sostegno psicologico, fino a un’ora dopo il parto
  • la donna viene presa in carico dall’ostetrica e dalla ginecologa/o dell’ospedale, che gestiscono il parto.
  • le volontà della donna rispetto al parto sono raccolte nel “piano del parto” e condivise con l’ostetrica e il/la ginecologa dell’ospedale

Dopo il parto

è prevista una visita domiciliare dopo due giorni dal parto per accompagnare la coppia nell’allattamento e nell’avvio della relazione con il/la bimbo/a.

Informazioni

Il servizio è privato e a pagamento perché la Regione Lombardia non prevede un rimborso né per il travaglio né per il parto a domicilio.

Contatti

Centro progetti donna, via Della Guastalla, 8

tel. 02 861145

Spirale medicata a rilascio ormonale (IUS-LNG)

Spirale “medicata” a rilascio ormonale (IUS-LNG), ovvero SISTEMA INTRAUTERINO AL LEVONORGESTREL (LNG).

Una guida completa per tutte le vostre domande.

In Italia sono attualmente in commercio due sistemi intrauterini al Levonorgestrel (d’ora in poi LNG): uno puo’ essere lasciato in utero per 5 anni, l’altro per 3 anni.

Come funziona?

Il sistema intrauterino al LNG (IUS-LNG) funziona determinando:

  • 1°- un ispessimento del muco cervicale, che rende difficile la risalita degli spermatozoi dalla vagina attraverso il canale cervicale, e
  • 2° – inducendo una atrofizzazione piu’ o meno notevole dell’endometrio, condizione in seguito alla quale viene impedito l’inizio di una gravidanza. L’ovulazione e’ mantenuta non essendoci effetto sistemico.

Che cos’è il progestinico?

  • Il progestinico e’ un ormone sintetico, simile al progesterone prodotto naturalmente dalla donna nella seconda metà del ciclo.
  • Il progestinico utilizzato è il levonorgestrel (LNG), alla dose complessiva di 52 mg, è posto nel gambo verticale del sistema intrauterino a forma di T, e viene dismesso nella cavita’ uterina alla dose di 20 µg al giorno per almeno 5 anni.
  • Esiste anche un sistema intrauterino al LNG, che dura 3 anni, e che contiene in tutto 13.5 mg di LNG, i quali vengono dismessi in cavita’ uterina alla dose di 6 µg al giorno.
  • Va sottolineato che ci sono pillole per via orale che per un solo giorno introducono nell’organismo una dose di 100 mg di LNG.

Qual è l’efficacia contraccettiva?

L’efficacia contraccettiva sfiora il 100%. I dati della letteratura indicano un rischio di gravidanza dello 0.2-0.3%, il che significa grosso modo 2-3 gravidanze ogni 1000 utilizzatrici.

Differenze con la spirale al rame

Le differenze con la spirale al rame (IUD-Cu) sono molteplici.

  • La prima di esse è certamente il livello di sicurezza. Nella spirale al rame il rischio di gravidanza è attorno al 2-3%, cioè 10 volte di più del sistema intrauterino al LNG.
  • La seconda differenza sta nel comportamento mestruale, che nella spirale al rame aumenta in media di circa un terzo-la metà rispetto ai mesi precedenti, mentre nel sistema intrauterino al LNG la quantità della mestruazione tende a ridursi in modo notevole, tanto che nel 20 – 30% delle donne entro un anno si può arrivare alla amenorrea (assenza della mestruazione). È per questa ragione che il sistema intrauterino al LNG da 52 mg è strumento di prima scelta anche per il trattamento dei flussi mestruali abbondanti, nei quali invece l’intrauterino al rame va assolutamente evitato. Il sistema al LNG da 13.5 mg e’ più squisitamente legato al solo effetto contraccettivo.

La spirale “medicata” a rilascio ormonale (IUS-LNG) ha gli stessi effetti collaterali della pillola?

  • Poiché la pillola viene assunta per via generale, vi è una differenza sostanziale di fenomeni collaterali, che con lo IUS-LNG sono locali e decisamente modesti.
  • Con lo IUS-LNG gli effetti collaterali locali sono possibili, e possono essere rappresentati da piccoli sanguinamenti intermestruali specialmente nei primi mesi di uso, durante il periodo di adattamento dell’utero alla presenza di questo ospite.
  • Talvolta la donna ha formazione di transitorie cisti luteiniche alle ovaia, che vanno trascurate perché regrediscono spontaneamente, oppure anche piccoli gonfiori addominali o lievi e transitorie tensioni al seno. Ma questi fenomeni sono rari e scarsi anche perché, come detto, la quantità di ormoni che viene quotidianamente dismessa dallo IUS-LNG nella cavità uterina e quindi anche assorbita è infinitesima.

Chi può usare la spirale “medicata” a rilascio ormonale?

Sostanzialmente tutte le donne che vogliano avere una sicurezza anticoncezionale pressoché assoluta, senza un effetto farmacologico generale. In particolare, donne che:

  • oltre alla efficacia anticoncezionale vogliano ridurre od abolire il ciclo mestruale.
  • richiedono un contraccettivo che non preveda una assunzione quotidiana, settimanale, mensile.
  • che vogliano evitare l’assunzione per via orale.
  • con flussi mestruali abbondanti.
  • con sindrome premestruale.
  • con endometriosi ed adenomiosi.
  • con iperplasia dell’endometrio.
  • con miomi non endocavitari.

Quando e per chi è, invece, sconsigliata?

  • “Lupus” (LES) con anticorpi antifosfolipidi.
  • Trombosi venosa profonda o embolia polmonare in atto.
  • Tumore maligno al seno o al fegato.

Con la spirale a rilascio ormonale ho ricominciato ad avere la candida, come quando prendevo la pillola. I due fatti sono collegati?

Quando qualcosa avviene all’interno dell’organismo è sempre collegato a qualcos’altro. Il nostro corpo è un sistema complesso i cui rivoli sono infiniti e non sempre facilmente controllabili ed interpretabili. La modesta quantità di progestinico dismessa dal sistema intrauterino non dovrebbe essere in grado di facilitare la moltiplicazione della candida, che pur è sostanzialmente presente, latente o meno, in ogni ambito vaginale.

Controindicazioni con altri farmaci?

No.

Provoca irregolarità mestruale?

Come già detto, nei primi mesi di uso possono essere presenti modesti sanguinamenti intermestruali. Nella gran maggioranza delle donne le mestruazioni vanno riducendosi in termini di quantità, ed in una certa percentuale di donne tendono a scomparire entro uno o due anni.

Mi andranno via le mestruazioni?

È un fenomeno possibile nel 20-30% delle donne in particolare con il sistema al LNG da 52 mg, quello a maggiore dosaggio ormonale.

Chi la prescrive, chi la inserisce, chi la toglie?

In Italia, diversamente da altri paesi, la prescrizione, l’inserimento, la rimozione di un sistema intrauterino (sia esso al LNG od al rame) è demandata al solo medico, che è solitamente un/a ginecologo/a esperto/a.

Può essere inserita dalla ginecologa o dal ginecologo del consultorio pubblico o privato?

Certamente, anche se purtroppo ci sono consultori in cui cio’ non avviene.

Il filo che sento in vagina dà fastidio al mio compagno durante i rapporti, cosa devo fare?

I dati dell’esperienza e della letteratura indicano che in un caso ogni 1000-1500 l’uomo può percepire la presenza del filo di nylon, che viene tagliato in vagina alla lunghezza di  3-4 cm dall’orifizio esterno del canale cervicale, e che viene lasciato come repere per facilitare il riconoscimento ed il controllo della presenza del sistema intrauterino e per facilitare la sua rimozione quando sia il momento di farlo. Quando ci sono questi problemi  basta talora modificare l’ambito vaginale con alcuni ovuli, perché modificando l’ambito vaginale si può modificare anche la rigidità del filo. Qualche volta può essere invece utile accorciarlo.

Va inserita e tolta entro i primi sette giorni del ciclo mestruale, perché?

  • Solitamente la si inserisce nei primi 7-8 giorni del ciclo perché in quel momento la mestruazione sta per finire o è appena finita e si presume che la donna non sia gravida.
  • Inoltre in quel momento il collo dell’utero è più facilmente penetrabile sia dall’isterometro, il quale permette di valutare la dimensione della cavità uterina, sia dallo strumento inseritore dello IUS-LNG.
  • In molte donne, specie se hanno già partorito, l’inserimento può essere fatto anche in atri momenti del ciclo.

Quando va tolta?

Va tolta al momento della sua scadenza, oggi ufficialmente collocata a cinque anni od a tre anni, a seconda dello strumento utilizzato. Ma può essere tolta anche in un momento precedente qualora la donna desideri rimuoverla per ragioni personali o per desiderio di gravidanza.

Quali sono le marche in commercio?

Al momento in Italia una sola azienda vende ambedue i sistemi intrauterini al LNG. Nel 2018 ve ne sarà un terzo, anch’esso venduto dalla stessa azienda.

Posso trovare un corrispettivo farmaco generico?

Al momento in Italia non esiste questa possibilità per il sistema intrauterino al LNG.

L’inserimento e l’estrazione sono dolorose?

Solitamente l’inserimento e l’estrazione non sono dolorosi, e comunque il dolore è sopportabile. Solo in casi del tutto eccezionali il dolore puo’ essere discreto-intenso, in particolare se ci fosse una parziale stenosi del canale cervicale.

Posso inserirla durante l’intervento di interruzione volontaria di gravidanza con metodo chirurgico?

Certamente sì, alla fine dell’intervento.

Posso inserirla dopo un intervento di interruzione volontaria di gravidanza con metodo farmacologico?

Certamente sì, quando, dopo il regolare controllo, venga evidenziato che la cavità uterina e’ totalmente vuota, solitamente dopo due settimane.

Dopo quanto tempo dalla sua rimozione posso rimanere incinta?

Già nel primo ciclo dopo la rimozione. La donna ovula e quindi può restare incinta.

Può causare la perforazione dell’utero? (Che cos’è la perforazione dell’utero?)

  • La perforazione dell’utero è la penetrazione dello strumento all’interno della muscolatura uterina od addirittura oltre la muscolatura uterina fino nella cavità addominale.
  • Durante l’inserimento della spirale sono possibili perforazioni della muscolatura uterina, in particolare nelle donne che, per una serie di ragioni (ripetuti raschiamenti della cavità, indebolimento congenito della parete uterina, precedenti interventi chirurgici sul muscolo uterino, precedenti tagli cesarei, mal conformazioni, eccetera), abbiano una parete del muscolo uterino cicatriziale e particolarmente delicata.

Può causare un blocco cardiaco? (Che cos’è un blocco cardiaco?)

  • Il blocco cardiaco è una cardiopatia acuta, che porta all’arresto del cuore, e si cura  solitamente con l’impianto di un pacemaker.
  • È praticamente impossibile che ciò avvenga durante l’inserimento di uno IUS-LNG.
  • La donna va invece informata che in rari casi si può verificare una improvvisa crisi vaso-vagale, con manifestazioni cardiocircolatorie più o meno marcate, più frequentemente nelle pazienti ipotese o epilettiche.
  • Nelle donne sane le reazioni vaso-vagali si risolvono normalmente con semplici manovre di stimolazione; raramente la bradicardia persiste o richiede un trattamento con atropina intramuscolo o endovena.

Può causare gravidanze extrauterine? (Che cosa sono le gravidanze extrauterine?)

  • Una gravidanza extrauterina è una gravidanza che inizi fuori dall’utero, più frequentemente nella tuba, ma anche sull’ovaio e nell’addome.
  • Una gravidanza extrauterina può venire anche nella donna che abbia uno IUS-LNG, ma in misura molto minore di qualunque altro metodo anticoncezionale e della popolazione in generale che non utilizzi metodi anticoncezionali.
  • Nella utilizzatrice di IUS-LNG tale rischio è di 0.2 per 1000 donne ogni anno di uso, per lo IUD al rame è di 0.3 per 1000 donne ogni anno di uso, per le donne che non fanno uso di alcun metodo contraccettivo è di 3.25-5.25.

Scheda a cura di Emilio Arisi, già Presidente nazionale dell’UICEMP, membro del consiglio nazionale dell’AOGOI (Associazione Ginecologi Ospedalieri Italiani), di cui è segretario regionale per il Trentino, presidente della SMIC (Societa’ Medica Italiana per la Contraccezione),  è nel direttivo della ESC (Societa’ Europea della Contraccezione). 

Bibliografia

Arisi E., Bruni V., Di Spiezio Sardo A., Dubini V., Gubbini G., Parazzini F., “Italian guidelines on the effective and appropriate use of intrauterine contraception”, It.J.Gynaecol.Obstet., 26, 4, 7-20, 2014 (www.italianjog.com).

Gruppo  TRAIN,  Bruni V. *, Bastianelli C., Bianchi S., Capobianco G., Cicinelli E., Farris M., Russo N. (*Coordinatore); Di Spiezio Sardo A. *, Bignardi T., Menditto A., Polo C., Stomati M., Von Wuster S. (*Coordinatore);  Arisi E.*,Braekhus S., Dubini V., Gambera A., Gubbini G., Meriggiola M.C. (*Coordinatore), “Trasformare le raccomandazioni in azioni. Dichiarazioni di consenso da parte di esperti relative a: I drivers e le barriere per un corretto uso dei sistemi intrauterini; 2.  Il corretto counselling alle donne relativamente all’uso dei sistemi intrauterini; Aspetti pratici dell’inserimento del sistema intrauterino”,  It.J.Gynecol. Obstet., 28, 3, 2016 (www.italianjog.com).

FSRH  Clinical Guidance, “Intrauterine Contraception “, Clinical Effectiveness Unit, 2015. https://www.fsrh.org/standards-and-guidance/documents/ceuguidanceintrauterinecontraception/ FPA (UK), The intrauterine system, 2015. http://www.fpa.org.uk/contraception-help/ius-intrauterine-system

Sex toys

Questo approfondimento sui sex toys è il seguito dell’incontro “Le 5 chiavi del piacere”, che si è svolto in uno dei nostri consultori, il Centro progetti donna. Torneremo sull’argomento con altri articoli!

Sex toys guida alla scelta

sex toys sonooggetti per il piacere sessuale. Usarli può portare alla scoperta di nuovi piaceri e, con essi, ad una maggiore conoscenza di sé e di nuovi modi di giocare all’interno della sessualità, da sole e da soli o in relazione ad altre persone. Il momento della scelta del sex toys e/o il parlarne con la/il partner favorisce un maggiore legame con sé e/o nella coppia. Vi lascio immaginare l’utilizzarlo.

Da sfatare il mito che i sex toys creino dipendenza. Siamo noi che instauriamo una relazione con il prodotto nel bene o nel male e, qualsiasi sia la modalità, è un modo per capire di più di noi stesse e di noi stessi e un’occasione di presa di coscienza anche del proprio stare in relazione.

Sex toys, vibratore, dildo. Che differenza c’è?

sex toys sono tutti quegli oggetti studiati per stimolare la zona genitale e perianale e per poter essere utilizzati all’interno di giochi erotici. Di questi alcuni vibrano e altri no: i primi sono ‘vibratori‘, i secondi ‘dildi‘. Una volta i sex toys avevano perlopiù una forma fallica mentre ora ne hanno di svariate a seconda della zona pelvica per cui sono stati progettati, se maschile e/o femminile, e dello studio estetico fatto dall’azienda che li propone.

Informazioni di base per orientarsi nella scelta di un vibratore se si è alla prima volta

Non vi sono regole standard, tutto dipende dal gusto soggettivo: più si conoscono i propri punti di piacere, più si andrà sul sicuro quando si vorrà acquistare un sex toys. Purtroppo in Italia si arriva molto tardi a questa consapevolezza sessuale ed ho sempre constatato che una piccola consulenza prima dell’acquisto è sempre stata utile alla/al cliente.

La grande distinzione è tra interni ed esterni e, a livello estetico, tra fallici e “fantasia” (paperelle, fragole, ecc…). Si deve pensare a quali sono gli obiettivi (punti di piacere che si vogliono stimolare, se si vuole coinvolgere un/a partner, ecc), a cosa fa eccitare sia a livello fisico che mentale (grandezza, lunghezza, forma) e che sensazione dà il pensiero di acquistare un sex toys: si preferisce un prodotto di cui si può avere il massimo controllo (per esempio a livello di impugnatura, visibilità, ecc) o, al contrario, si vuole provare una sensazione di perdita di controllo? Da qui si parte per orientarsi.

lubrificanti sono indispensabili per evitare possibili attriti durante l’inserimento e rendono la superficie dell’oggetto ancora più setosa migliorando la sensazione di piacere che ne deriva.

Per i rapporti anali è importante scegliere un sex toy idoneo e sicuro: ano e vagina non hanno lo stesso tipo di comportamento con ciò che introduciamo. L’ano ha uno sfintere (muscolo che serve per evacuazione) cosa che la vagina non ha. Quando si passa dalla zona anale ad altre zone genitali – specialmente vagina e vulva – ricordarsi di o di utilizzare un profilattico o di igienizzare il prodotto con uno spry apposito.

Dove si trovano?

Nei sexy shop, sul web, oppure tramite vendita a domicilio. Ed è quest’ultima, credo, la modalità più divertente e socializzante, in particolare per le donne, principali acquirenti di sex toys. Si organizza una serata con le amiche e si invita la consulente a spiegare le caratteristiche dei prodotti. Questi incontri offrono anche lo spunto per parlare non solo di piacere, ma anche di salute sessuale in un confronto fra pari, occasione rara in un tempo in cui tutto viene delegato allo specialista. Tra una battuta e una domanda seria, si parla di orgasmo ma anche di mestruazioni, pavimento pelvico, mestruazioni, menopausa, secchezza vaginale. Si scopre così di aver dato per scontate molte informazioni. In Italia vi sono diverse aziende che offrono il servizio di vendita a domicilio. La Valigia Rossa è caratterizzata da una forte impronta sociale e dichiara di fondare la propria filosofia sui principi fondamentali della carta dei diritti sessuali della OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità).

Etichetta: come leggerla e dove trovarla?

Nel settore dei sex toys ci sono prodotti e produttori di tutti i tipi. Per avere garanzie di qualità e sicurezza bisogna controllare le certificazioni dei prodotti e sapere dove e da chi vengono prodotti. La qualità dei materiali è importantissima, così come l’assenza di ftalati e i tipi di pigmenti colorati usati. La Valigia Rossa sceglie in base a questi principi e al rapporto qualità/prezzo i prodotti da inserire nel suo catalogo e da proporre alle clienti. Per il consumatore finale diversamente è difficile fare la scelta corretta al primo acquisto.

Come valutare la qualità?

Per dildo e vibratori la  qualità è dipesa da tanti fattori; i materiali sicuri in primis e l’ergonomicità. Non sempre la quantità di vibrazioni differenti è il valore aggiunto, è la tecnologia interna del motore a cambiare le carte in gioco e con un buon prodotto il póker d’assi è garantito. Ci sono pochissime aziende che riescono a garantire prodotti economici di alta qualità.

Articoli per donna e per uomo

Solitamente gli articoli basic sia per uomini che per donne si possono trovare nello stesso sito sotto categorie diverse: “per uomini” e “per donne”. I sex toys che si possono trovare nelle due categorie sono differenti sia per motivi biologici (un pene è diverso da una vulva e da una vagina), sia per motivi culturali (solitamente i sex toys “per uomini” hanno colori più scuri e linee più dure mentre quelli “per donne” sono più colorati e con linee più curve). Anche nei sex toys anali vi sono delle differenze di forma a seconda che siano specifici per la sollecitazione della prostata o meno. Nulla però vieta di seguire i propri gusti e utilizzare, in sicurezza, i prodotti dove e come più ci piace.

Di Silvia Torri, educatrice sessuale e consulente per La Valigia Rossa. A cura della Redazione.