Contraccezione ormonale e vaccinazione? Sì può fare

Riceviamo molte domande da parte di donne che pensano di dover sospendere la contraccezione ormonale in vista del vaccino, e addirittura anche segnalazioni del fatto che è stato loro indicato di farlo da parte del/la ginecologo/a.

I nostri consultori si attengono a quanto indicato dalle Società scientifiche di settore (Sigo, Aogoi, Agui), che affermano che non vi sono controindicazioni alla vaccinazione delle donne che assumono contraccettivi estroprogestinici o che utilizzano la terapia ormonale sostitutiva.

La Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia (Sigo), l’Associazione Ostetrici Ginecologi Ospedalieri Italiani (Aogoi) e l’Associazione Ginecologi Universitari Italiani (Agui) hanno preso posizione sulla vaccinazione anti-Covid19 e il (presunto) rischio trombotico nelle donne, condividendo un position paper ad interim sulla base delle conoscenze attuali. Il documento è datato 22 marzo 2021 e non è stato successivamente aggiornato:

https://www.aogoi.it/media/7702/comunicato-sigo-aogoi-agui-22-marzo-2021-min.pdf

Vista la confusione generale, AOGOI (Associazione Ostetrici Ginecologi Ospedalieri Italiani) ha scritto una lettera a Quotidianosanità.it in cui invita a non cessare l’assunzione del farmaco che previene una gravidanza. “Come è noto il rischio di base di una complicanza tromboembolica nella popolazione femminile generale è di 2 su 10.000 e diventa circa 5 su 10.000 nelle donne che assumono la pillola estroprogestinica con una leggera variabilità in base al tipo di ormone contenuto. Ovviamente si tratta di un rischio significativamente inferiore a quello che si corre in gravidanza (circa 10 volte di più rispetto alla pillola) e dopo un intervento chirurgico o una immobilizzazione di un arto per frattura oltre a tutta una serie di altri fattori di rischio tra i quali l’obesità e il fumo”. AOGOI sottolinea anche che quelle associate alla contraccezione ormonale e quelle associate al vaccino sono “due complicanze trombotiche, seppur eccezionali, di natura completamente diversa”:

http://www.quotidianosanita.it/lettere-al-direttore/articolo.php?articolo_id=95855

Via libera anche dal sito della Fondazione Veronesi che specifica che “fatte salve le raccomandazioni del Ministero ad un uso preferenziale dei vaccini AstraZeneca e J&J dopo i 60 anni, al momento non esistono gruppi di persone ad accertato rischio aumentato di sviluppo di questi eventi avversi [trombosi]”:

https://www.fondazioneveronesi.it/magazine/articoli/cardiologia/vaccini-covid-19-e-trombosi-domande-e-risposte#section-9

Non esistono controindicazioni per le giovani donne che usano anticoncezionali con solo progestinico e neppure per quelle che, come da indicazioni AIFA (Agenzia del farmaco italiana) e EMA (Agenzia del farmaco europea), effettuano la vaccinazione con Pfizer e Moderna.

Data del post: 20/06/2021.

Immagine: 'Concept of protection against viruses through vaccinationConcept of protection against viruses through vaccination
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Indagini genetici per rischio trombotico, le indicazioni delle società scientifiche

La Società Italiana per lo Studio Emostasi e Trombosi – SISET – e la Società Italiana di Genetica Umana – SIGU – ritengono necessario intervenire in maniera congiunta per contribuire alla corretta informazione dei curanti e degli assistiti circa le indagini genetiche prescritte nelle persone in procinto di vaccinarsi contro l’infezione da virus SARS-CoV-2.

Nelle ultime settimane, in seguito alla segnalazione di rarissimi eventi trombotici collegati alla somministrazione del vaccino COVID-19 e in particolare della presunta attività protrombotica del vaccino AstraZeneca (Vaxzevria), si sono moltiplicate le richieste di visite e di test genetici per il rischio trombotico, ed in particolare della ricerca delle varianti di fattore V (Leiden), fattore II (variante G20210A della protrombina) e dell’enzima metilen-tetraidrofolato-reduttasi (varianti comuni del gene MTHFR).

Consapevoli che le informazioni di stampa circa i rari eventi avversi possano aver ingenerato preoccupazioni, in particolare nelle persone con familiarità per trombosi o che in passato hanno ricevuto un referto positivo per uno o più test genetici per presunta trombofilia, raccomandiamo ai medici di medicina generale e agli specialisti clinici di informare adeguatamente i propri assistiti basandosi sulle evidenze scientifiche, fornendo così anche un contributo fondamentale all’attuazione della campagna vaccinale.
Con questa nota la SISET e la SIGU intendono mettere a disposizione le rispettive competenze per contribuire a una corretta informazione ai propri Soci, alla comunità scientifica, ai medici di medicina generale e ai medici vaccinatori.

La SISET si era già espressa sulla presunta attività protrombotica dei vaccini anti CoViD19, ed in particolare del Vaccino Astra Zeneca [Newsletter n. 9 del 19/03/2021]. Inoltre, circa le segnalazioni di casi di trombosi in sedi inusuali, ha ribadito che non esistono controindicazioni specifiche all’ effettuazione del vaccino AstraZeneca (o degli altri vaccini contro Sars-CoV-2), in soggetti con trombofilia o pregressa trombosi o nelle donne che assumono contraccettivi orali [Newsletter n. 11 del 26/03/2021].

La recente pubblicazione del position statement della SISET sulla gestione della Vaccine-Associated Thrombotic Thrombocitopenia Syndrome (VATTS) riassume le raccomandazioni sul percorso clinico da adottare in soggetti con sospetto di evento trombotico associato alla somministrazione del vaccino anti COVID-19 – si veda anche la recente nota SISET circa le trombosi cerebrali e viscerali con trombocitopenia in soggetti vaccinati con Vaxzevria (AstraZeneca) [Newsletter n. 13 del 6/04//2021]

La SIGU sottoscrive le linee di indirizzo che la SISET ha indicato ai propri Soci, e concorda che sia da scoraggiare l’esecuzione di esami di laboratorio, inclusi test genetici, in assenza di un’appropriata indicazione clinica e che l’effettuazione della vaccinazione anti Sars-Cov-2 non rappresenta una indicazione clinica alla loro effettuazione.
Rimane valida l’ovvia raccomandazione che sintomi evocativi di tromboembolismo vanno riferiti al curante e attentamente valutati, indipendentemente dalla pratica vaccinale.

Peraltro, la SIGU aveva già raccomandato di non eseguire test di screening non selettivo dei polimorfismi del fattore V (Leiden) e del fattore II (G20210A) in tutti i pazienti con episodi di trombosi venosa, in soggetti sani o in donne in gravidanza o prima dell’inizio di trattamento con contraccettivi orali senza indicazioni anamnestiche specifiche . Secondo le linee guida nazionali e internazionali, infatti, il test ha un valore predittivo limitato e non dovrebbe essere eseguito al di fuori di specifiche condizioni cliniche e il riscontro di varianti di questi geni, peraltro piuttosto comuni nella popolazione generale, può ingenerare stato d’ansia non motivato e il rischio di essere sottoposti a terapie preventive inappropriate.
Analogamente, la SIGU ha raccomandato di non eseguire test genetici per ricercare mutazioni nel gene dell’enzima Metilen-Tetraidrofolato-Reduttasi (MTHFR), poiché i soggetti portatori si percepiscono erroneamente ad alto rischio di eventi trombotici o affetti da una malattia genetica rara mentre la letteratura scientifica dimostra l’assenza di alcun valore predittivo di questo test, sia per la trombosi venosa sia per altre patologie vascolari.

In sintesi, la SISET e la SIGU raccomandano di non prescrivere la ricerca di varianti genetiche di fattore V (Leiden), fattore II (variante G20210A della protrombina) e dell’enzima metilen-tetraidrofolato-reduttasi (varianti comuni del gene MTHFR) come test di screening prima della vaccinazione contro il virus SARS-CoV-2, indipendentemente dal tipo di vaccino che andrà somministrato, e di non considerare in alcun modo la presenza di varianti in questi geni, in precedenza riscontrate, come controindicazione alla vaccinazione o ad uno specifico vaccino.

Sottolineiamo inoltre che la richiesta da parte del MMG o del medico vaccinatore di visite specialistiche e/o indagini di laboratorio da effettuare prima della vaccinazione oltre ad essere inappropriata può avere l’effetto di ritardare la vaccinazione stessa, prolungando quindi il rischio di infezione.”

Fonte: https://www.siset.org/?option=com_content&view=article&id=345

Se dimentico di prendere la pillola anticoncezionale e altre domande frequenti

Abbiamo raccolto qui le risposte alle vostre domande più frequenti

HO DIMENTICATO DI PRENDERE LA PILLOLA, CHE COSA DEVO FARE?

1) Se hai dimenticato la pillola nella prima settimana

Passate circa 12 ore di tolleranza nel ritardo, è bene assumerne una appena possibile per ridurre il più possibile il potenziale rischio di gravidanza poi continuare regolarmente. Quindi ad esempio: martedì alle 21 la dimentico, la prendo alle 15 di mercoledì e poi poi alle 9 di mercoledì prendo quella del mercoledì. Oppure: martedì alle 21 la dimentico, mercoledì alle 21 mi accorgo che non ho preso quella del martedì e ne prendo due.

Dal giorno seguente si potrà riprendere la solita routine oraria. ATTENZIONE: il potere contraccettivo della pillola potrebbe essere diminuito e si dovrà ricorrere all’uso del preservativo se si intende avere rapporti sessuali. Per maggior sicurezza nei cinque giorni successivi la dimenticanza adottate il profilattico o astenetevi dall’avere rapporti sessuali, specialmente se dopo qualche giorno si sono presentate perdite ematiche, che indicano che il corpo ha percepito la carenza ormonale.

2) Se hai dimenticato la pillola nella seconda settimana

Prendere la pillola appena possibile (come spiegazione in rosso, sopra) e tornare dal giorno seguente al solito orario. In questo caso non è necessario ricorrere all’astinenza dai rapporti sessuali o all’impiego del preservativo.

3) Se hai dimenticato la pillola nella terza settimana

La terza settimana comprende le pillole dalla numero 15 alla numero 21 della confezione. Il rischio di gravidanza c’è e quello che si deve fare è proseguire nell’assunzione delle successive compresse rimaste per poi passare alla scatola seguente senza la solita pausa tra una e l’altra.

CONSIGLI PER EVITARE ERRORI NELL’ASSUNZIONE DELLA PILLOLA

– Una dimenticanza può capitare, visto che siamo umane. Poiché ne derivano scocciature, si può considerare l’opzione di mettere una sveglia nel cellulare tutti i giorni alla stessa ora come supporto.

– Il rischio di dimenticanze si riduce adottando un metodo contraccettivo di lunga durata che non richiede l’assunzione giornaliera (spirale medicata, impianto sottocutaneo. Oppure, da sostituire mensilmente, anello e cerotto).

– è buona regola fissare un preciso orario per la pillola quotidiana e non variare tra mattina e pomeriggio perchè è più facile sbagliare. meglio il mattino … AVETE TUTTA LA GIORNATA DAVANTI PER RICORDARVI

QUANDO SI COMINCIA A PRENDERE LA PILLOLA?

La pillola va iniziata il primo giorno del ciclo mestruale e va presa per 21 giorni consecutivi. Iniziare qualche giorno dopo compromette la sicurezza contraccettiva e sarà necessario utilizzare un metodo barriera per tutta la durata del blister.

PRENDERE DUE PILLOLE DI SEGUITO FA MALE?

La dose doppia non è un problema e mette al sicuro da una gravidanza indesiderata nella maggior parte dei casi.

IN CASO DI DIMENTICANZA, DI QUANTE ORE POSSO RITARDARE?

In caso di dimenticanza, la tolleranza è di poche ore: non oltre circa 12 ore per la precisione. Se hai scelto di prendere la compressa ogni giorno alle 9 dopo colazione, avrai tempo fino alle ore 21 per recuperare e prenderla subito. Dal giorno seguente la dimenticanza è bene poi tornare all’orario prefissato

NON HO COMINCIATO IL BLISTER NEL GIORNO INDICATO

Dopo i 7 giorni di pausa (nelle pillole che la prevedono) dimentichi di prendere la prima pillola del blister e la prendi uno o più giorni dopo: anche un solo giorno di ritardo può compromettere la sicurezza, meglio coprire i rapporti durante questo blister.

(DOPO UN PERIODO DI INTERRUZIONE) Ho iniziato a prendere la pillola credendo che fosse venuto il ciclo ma in realtà no. Sono protetta lo stesso?

Non sei protetta x i primi 10 giorni

DOPO LA SETTIMANA DI PAUSA: ho ripreso la pillola del nuovo blister con un giorno di anticipo che succede?

Stai tranquilla, l’unica cosa che cambierà sarà il giorno di inizio del prossimo blister.

HO CONTINUATO AD ASSUMERE LA PILLOLA ANCHE DURANTE IL PERIODO DI SOSPENSIONE DI 7 GIORNI. È un problema?

Continuare la pillola nei sette giorni di pausa non è un problema, l’importante è non dimenticarla. La pausa successiva può essere fatta al termine della confezione in uso.

SONO PROTETTA ANCHE DURANTE LA SETTIMANA DI SOSPENSIONE?

Sì, se ricominci ad regolarmente regolarmente la pillola iniziando il nuovo blister. No, se non fai.

QUANDO INIZIARE IL NUOVO BLISTER DOPO I 7 GIORNI DI SOSPENSIONE (IL 7° O L’8° GIORNO)

Le pillole da 21 giorni prevedono 7 giorni di sospensione completi, se si prende l’ultima pillola di lunedì si ricomincerà il martedì della settimana successiva

HO PRESO LA PILLOLA REGOLARMENTE MA NON MI E’ VENUTO IL CICLO

E’ molto comune. Il “lavoro” della pillola è quello di sospendere l’ovulazione. Se hai preso la pillola regolarmente puoi stare tranquilla, il fatto che non si presentino le mestruazione non vuol dire che sei incinta.

HO DELLE PERDITE DI SANGUE DURANTE L’ASSUNZIONE

Alcune pillole potrebbero dare perdite ematiche scarse e scure durante l’assunzione perché hanno un contenuto ormonale più basso delle altre. Se avete preso la pillola regolamente, continuate senza nessun problema sarete protette ugualmente. Se invece avete fatto errori di assunzione dovete usate il preservativo.

HO SMESSO DI PRENDERE LA PILLOLA OLTRE UN MESE MA IL CICLO NON È REGOLARE

La mestruazione immediatamente successiva all’ultimo blister è ancora quella generata dalla pillola quindi ha le caratteristiche del ciclo sotto pillola.  il ritorno alla regolarità è soggettivo e dipende dalle ovaie. Ci vogliono in media tre mesi.

DEVO CAMBIARE PILLOLA, come faccio nel passaggio da una all’altra?

E’ preferibile iniziare la nuova scatola dopo l’ultima pillola attiva del tipo che stia già usando (saltando eventualmente le pillole placebo). In ogni caso anche l’altra modalità è valida, cioè quella di terminare la confezione incluse le pillole placebo (se presenti). in questo caso proteggi i rapporti anche con preservativo nei primi 10/15 giorni di assunzione.Queste indicazioni valgono quando si passa da una pillola con certo dosaggio ad una pillola con un dosaggio più basso o formulata diversamente (per esempio da una con 21 pillole tutte uguali ad una con 3 dosaggi diversi).

POSSO POSTICIPARE IL CICLO?

Bisogna precisare che la pillola anti-concezionale sospende l’ovulazione e quindi le perdite di sangue che si presentano nella settimana di sospensione o durante l’assunzione delle pillole placebo (che non contengono il principio attivo) non sono una mestruazione propriamente intesa. Vi è sì lo sfaldamento dell’endometrio (dovuto al fatto che hai sospeso l’assunzione del principio attivo) ma non l’espulsione dell’ovulo.

Se non vuoi avere la “mestruazione” nella settimana di pausa (per le pillole che la prevedono), puoi usare la pillola per due mesi consecutivi. In particolare:

  • pillola da 21 confetti: cominci subito, senza settimana di pausa
  • pillola da 24 confetti: cominci subito, senza settimana di pausa
  • pillola da 28 confetti: non prendi le ultime 4 (pillole placebo, cioè che non contengono il principio attivo) e ricominci il nuovo blister

IL CICLO MI E’ ARRIVATO IN ANTICIPO, COSA SIGNIFICA?

Se la pillola è stata presa correttamente non è il ciclo, ma si tratta di perdite ematiche che possono dipendere da questi fattori:

  • se non mantieni precisamente gli orari di assunzione
  • se prendi farmaci che riducono l’effetto contraccettivo (es. antibiotici)
  • se la dimentichi
  • se prendi farmaci anti-infiammatori e anti-dolorifici che non riducono l’effetto contraccettivo ma fluidificano il sangue
  • se hai avuto forte diarrea o numerosi episodi di vomito

HO PERDITE ANCHE FUORI DAL CICLO

Una perdita ematica sporadica può capitare, ma se le perdite sono continuative consigliamo  di consultare un medico perché forse a te serve una pillola con dosaggio ormonale diverso o perché potrebbe essere meglio che tu non la prenda

TEST DI GRAVIDANZA: dopo quanti giorni si può fare?

  • esame del sangue per le beta-HCG: dopo 8-10 giorni dall’ultimo rapporto non protetto
  • test delle urine: dopo 15-20 giorni dall’ultimo rapporto a rischio

ESAME DEL SANGUE PER BETA-HCG: si paga?

Si effettua negli ambulatori di analisi. Se non lo vuoi pagare, ti serve la richiesta del medico di base che ti esenta dal pagamento del ticket. Altrimenti costa circa 60 €

IN CASO DI VOMITO O DISSENTERIA

Un episodio di vomito o dissenteria non interferisce con l’efficacia contraccettiva. Se gli episodi sono più severi, consultare il medico

Scheda informativa a cura della redazione

 

Anello vaginale contraccettivo come funziona. Le vostre domande più frequenti

  • Devo iniziare ad usarlo: quando lo inserisco?

Il primo giorno di mestruazioni

  • Quando devo toglierlo e quando devo rimetterlo?

L’anello deve rimanere inserito in vagina per 3 settimane. 

Dopo 3 settimane deve essere rimosso: lo stesso giorno e possibilmente la stessa ora della settimana in cui è stato inserito. Poi occorre fare un intervallo di una settimana, durante questa settimana si manifesta il sanguinamento (dopo circa 3/4 giorni).

Si inizia con il nuovo anello dopo una settimana esatta di intervallo (di nuovo lo stesso giorno della settimana e la stessa ora circa) anche se le perdite di sangue non sono terminate.

Esempio: anello inserito per la prima volta di giovedì ore 22 deve essere rimosso il giovedì alle 22 di 3 settimane dopo e reinserito il giovedì alle 22 di un’altra settimana dopo. Quindi la sua modalità d’uso è corretta.

  • Devo metterlo quando arrivano le prime macchioline di sangue scuro oppure il primo giorno di ciclo abbondante? 

Per giorno si intendono 24 ore quindi si può aspettare quando il ciclo sarà veramente avviato

  • Se lo metto il secondo giorno, è comunque efficace?

Meglio non aspettare.

  • Ho tolto l’anello qualche giorno dopo la data abituale, ma comunque entro le 4 settimane. L’ho rimesso 7 giorni dopo averlo tolto. Sono protetta?

Se la sospensione dell’anello è stata ritardata, e non anticipata, la copertura contraccettiva dovrebbe rimanere inalterata

  • Posso inserirlo prima dei 7 giorni di pausa?

Sì, poi si calcolano tre settimane a partire dal giorno in cui si inserisce.

  • Ho inserito l’anello con un ritardo di 10 ore dopo l’intervallo di tempo senza anello, devo comunque rimuoverlo il giorno che avevo scelto inizialmente ?

È meglio togliere l’anello alla stessa ora in cui è stato inserito e poi rimetterlo il settimo giorno alla stessa ora. Se dopo la pausa viene inserito qualche ora dopo non è un problema a patto che il ritardo non superi le 12 ore. Per sicurezza potrebbe essere rimosso un giorno dopo mantenendo poi quel giorno come riferimento per toglierlo e reinserirlo.

  • Se dimentico di rimetterlo il settimo giorno dopo averlo tolto cosa succede?

Devi attendere la mestruazione seguente.

  • Se dimentico di toglierlo 

se vi dimenticate di toglierlo dopo 7 giorni potete lasciarlo in vagina fino alla comparsa delle mestruazioni e reinserirlo subito dopo aver tolto il precedente,siete protette ugualmente.

  • Se l’ho inserito il secondo giorno di mestruazione, quando dovrò poi re-inserirlo?

Non è sicuro x i primi 10 giorni e dopo 3 settimane devi sospenderlo come al solito e rimetterlo dopo 7 giorni

  • Se tolgo l’anello e consumo subito il rapporto (quindi entro le 3 ore di copertura) ma successivamente dimentico di rimetterlo fino al giorno dopo, incorro in una gravidanza? 

Il rischio di gravidanza c’è perché è mancata la copertura nelle ore successive al rapporto perciò non possiamo essere certe che non sia partita una ovulazione.

Consigliamo di continuare ad usare l’anello correttamente e di fare un test di gravidanza dopo circa 20 giorni dal rapporto a rischio.

  • Queste regole sono uguali per tutte le marche?

Sì.

  • Soffro di candidosi cronica: è adatto a me?

Non ci sono problemi.

  • Soffro di cistite recidivante: è adatto a me?

Non ci sono differenze. Non ci sono interferenze con uso di farmaci.

La pillola del giorno dopo

La vendita della pillola del giorno dopo in farmacia senza ricetta è stata autorizzata anche per le minorenni. Lo comunica l’Agenzia italiana del farmaco con un comunicato del 10 ottobre 2020 che riportiamo integralmente.

Non sarà più necessario l’obbligo della prescrizione medica per dispensare alle minorenni ulipistral acetato (EllaOne), il farmaco utilizzato per la contraccezione di emergenza fino a cinque giorni dopo il rapporto. Lo ha stabilito l’Agenzia Italiana del Farmaco con la Determina n. 998 dello scorso 8 ottobre. 

«Si tratta di uno strumento altamente efficace per la contraccezione d’emergenza per le giovani che abbiano avuto un rapporto non protetto, entro i cinque giorni dal rapporto, – afferma il Direttore Generale di AIFA, Nicola Magrini – ed è anche, a mio avviso, uno strumento etico in quanto consente di evitare i momenti critici che di solito sono a carico solo delle ragazze. Voglio sottolineare che si tratta di contraccezione di emergenza e che non è un farmaco da utilizzare regolarmente». 

«Al momento dell’acquisto in farmacia – aggiunge Magrini – il farmaco sarà accompagnato da un foglio informativo che ha lo scopo di promuovere una contraccezione informata ed efficace ed evitare un uso inappropriato della contraccezione di emergenza. In questa ottica, AIFA svilupperà presto un sito ad hoc, con informazioni e indicazioni approfondite sulla contraccezione. La contraccezione, infatti, di cui la pillola anticoncezionale rappresenta una possibile opzione, consente a tutte le donne di programmare una gravidanza e, più in generale, la propria vita. Ricordo infine – conclude il Direttore Generale di AIFA – che il farmaco è dal 2017 nella lista dei farmaci essenziali dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per questa indicazione, come parte dei programmi di accesso ai farmaci contraccettivi, e che le gravidanze nelle teenager sono un importante indicatore di sviluppo di una società, che va tenuto ai minimi livelli». 

Si tratta di una svolta per la tutela della salute fisica e psicologica delle adolescenti. La maggior parte delle gravidanze adolescenziali, infatti, non sono pianificate e molte terminano con un aborto. L’evento nascita nelle adolescenti si accompagna spesso a situazioni di rischio, connesse sia alla difficoltà della giovane madre di accedere ai servizi materno-infantili, sia a una serie di problematiche di notevole portata sul piano interpersonale e psicologico: le madri adolescenti, infatti, hanno non solo meno probabilità di portare a termine gli studi e di conseguenza una minore possibilità di occupazione e di futuro inserimento nel mondo del lavoro, ma anche maggiori probabilità di crescere i propri figli da sole e in povertà. La gravidanza adolescenziale, inoltre, è associata a un più elevato rischio di morbosità/mortalità perinatale. 

Infatti, come evidenziato nel giugno 2020 nella Relazione al Parlamento del Ministro della Salute, secondo i dati 2018, «l’aumento dell’uso della contraccezione d’emergenza – levonorgestrel (Norlevo), la “pillola del giorno dopo”, e ulipistral acetato (EllaOne), la “pillola dei 5 giorni dopo” – ha inciso positivamente sulla riduzione delle interruzioni volontarie di gravidanza (IVG), che è in continua e progressiva diminuzione dal 1983». Eliminare l’obbligo di ricetta per la contraccezione di emergenza per le minorenni intende favorire, dunque, il raggiungimento dell’ambiziosa meta della riduzione del tasso di concepimento sotto i 18 anni nel quadro di miglioramento, in particolare, della salute sessuale delle adolescenti e, più in generale, della salute pubblica.