Podcast su salute sessuale maschile

sessos è stata una trasmissione di servizio e approfondimento sulla salute sessuale e riproduttiva, in onda sulle frequenze di Radio Popolare da settembre 2019 a marzo 2020.

Qui i podcast delle puntate dedicate alla salute sessuale maschile

17/01/2019 
Parliamo di orgasmo maschile con Andrea Scardigli, andrologo, e Anna Paternostro (CED), sessuologa e psicoterapeuta.

21/02/2019
Le malattie a trasmissione sessuale, con focus sul corpo maschile. Ospite l’infettivologa Simona Bossolasco


Qui tutta la serie


Photo by Dainis Graveris on Unsplash

La visita andrologica

Uomini e salute sessuale. Gli uomini danno troppo spesso per scontato che “tutto funzioni”. La cultura della salute riproduttiva trova le donne molto più sensibili dei loro compagni. Questo documento del Ced illustra in modo chiaro e diretto perché è importante la visita andrologica per i ragazzi, per gli uomini in età adulta e nella terza età.

PERCHÈ LA VISITA ANDROLOGICA NEI RAGAZZI?

Oggi l’assenza di un’educazione continua e specifica per i nostri figli e l’abolizione della visita di leva, rendono i nostri futuri uomini a rischio di crescere senza una adeguata conoscenza del proprio apparato genitale e quindi della propria salute sessuale e riproduttiva.

Esistono, in età giovane, patologie come il varicocele e le infezioni delle vie seminali che molto spesso sono asintomatiche e quindi involontariamente trascurate. Il riscontro precoce di tali patologie permette, attraverso una risoluzione tempestiva, di prevenire eventuali danni ai testicoli e ai canali dello sperma, preservando una buona fertilità.

Altrettanto importanti sono le patologie dell’anatomia del pene, come la fimosi e il frenulo breve, che abbastanza frequentemente sono causa di dolore durante i primi rapporti. Argomento a parte che può interessare ragazzi e adulti è l’infezione da HPV, più comunemente conosciuta come condilomatosi genitale, diagnosticabile semplicemente mediante una procedura esterna, indolore, chiamata peniscopia.

PERCHÈ LA VISITA ANDROLOGICA NELL’ ETÀ ADULTA?

Non esistono statistiche e dati ufficiali, ma è certo che negli ultimi anni si è assistito ad un incremento dei casi di infertilità maschile.

Le cause? Molteplici e di diversa natura. Da quelle strettamente mediche, come malattie dell’apparato genitale (il varicocele e le ostruzioni delle vie seminali secondarie ad infezioni trascurate) a quelle sociali. Non mancano infatti le ipotesi, peraltro non ancora scientificamente dimostrate, che incriminano gli inquinanti ambientali come responsabili di molti casi di infertilità maschile.

Da non dimenticare è il fattore età, visto che sono sempre di più le coppie che cercano il primo figlio dopo i 30-35 anni.

Esistono per contro uomini che, per motivi diversi e personali, sono interessati alla vasectomia, che è a tutt’oggi l’unico metodo di contraccezione maschile (in teoria quasi sempre reversibile attraverso un intervento microchirurgico) che garantisce la sterilità nell’arco di 30-40 giorni dall’intervento. Tale procedura è eseguibile ambulatorialmente, in anestesia locale, non necessita di astensione dalle attività quotidiane e non ha alcuna ripercussione sulla funzione sessuale. E’ da ricordare che la vasectomia non è eseguibile con l’ SSN.

Altri problemi come la disfunzione erettiva o l’eiaculazione precoce sono molto più frequenti di quanto si pensi. Oggi siamo in possesso di tutti i mezzi per risolverli (psicosessuologici, farmacologici e chirurgici) e non ha più senso rinviarne la cura, con il rischio di compromettere le relazioni di coppia e talvolta anche quelle lavorative solo perché prestazioni sessuali non brillanti ci hanno resi timorosi di fallire ancora, e quindi insicuri e sfiduciati. Lo stress causato dagli orari impossibili, dai problemi economici e lavorativi sono sempre più spesso causa di disfunzione erettiva, ma non va trascurato il fatto che possano esistere cause organiche (cioè di salute generale) che possono manifestarsi con un disturbo della funzione sessuale.

PERCHÈ LA VISITA ANDROLOGICA NELLA TERZA ETÀ?

E’ ormai ampiamente noto che in tutti gli uomini, a partire dai 40-45 anni, si verifica un lento ingrossamento della prostata.

L’ipertrofia prostatica, cioè l’aumento delle dimensioni della ghiandola, è un processo benigno che avviene naturalmente con l’invecchiamento. E’ però dai 50 anni in poi che si rende necessaria una prima valutazione clinica, basata fondamentalmente sulla palpazione della prostata mediante esplorazione rettale, sull’ecotomografia transrettale e sul dosaggio nel sangue del PSA (antigene prostatico specifico).

Queste indagini permettono inoltre di diagnosticare prostatiti molto spesso asintomatiche. Dal punto di vista oncologico tali esami consentono di identificare tumori maligni in fase iniziale; ciò si traduce in una più ampia possibilità di scelte terapeutiche e soprattutto in una prognosi migliore.

Andrologia perché (file in .pdf)

Immagine:
Angello Lopez

Vasectomia e sterilizzazione maschile volontaria

Con la vasectomia si ottiene la sterilizzazione maschile, cioè una forma di contraccezione permanente e irreversibile. Dove farla, quanto costa, perché non è accessibile nel sistema sanitario nazionale e altre informazioni utili.

Che cos’è la vasectomia e come viene fatta

È un intervento ambulatoriale effettuato dall’urologo in anestesia locale. Dura dai 10 ai 30 minuti. Consiste nella legatura e interruzione dei canali che portano gli spermatozoi nel liquido seminale, chiamati dotti deferenti.

Gli spermatozoi, infatti, sono creati nei testicoli. Durante l’orgasmo sessuale percorrono i dotti deferenti e si mescolano con lo sperma, prodotto da una ghiandola che sta sotto la prostata. Se durante il coito uno degli spermatozoi incontra l’ovulo femminile, può avvenire la fecondazione: in questo caso i due gameti (spermatozoo e ovulo) si uniscono a formare una nuova cellula, che diventerà embrione. La vasectomia serve dunque ad impedire la fecondazione.

A seconda della tecnica, viene utilizzato un bisturi o un ago. La tecnica con ago si chiama no scalpel vasectomy e in Italia è poco conosciuta e dunque poco utilizzata.

Nella tecnica con bisturi, il dottore fa uno o due piccoli tagli nella pelle dello scroto attraverso cui sono isolati i dotti deferenti. Il dottore li taglia e da ciascuno rimuove un pezzetto. Le punte tagliate vengono legate. Le ferite dello scroto sono poi suturate con punti riassorbibili che di solito si sciolgono entro una settimana.

Posto che la percezione del dolore è soggettiva, gli uomini che hanno fatto la vasectomia con modalità chirurgica riferiscono una sensazione simile o minore a quella di una operazione dal dentista. Dopo l’operazione rimane per qualche giorno un piccolo livido e un lieve indolenzimento.

vasectomia

Dopo l’operazione

Viene prescritto un antibiotico. Entro una settimana, generalmente, i punti sono riassorbiti e la parte dove c’era la ferita torna alla normalità. Si consiglia di stare a riposo per almeno un giorno ed evitare sforzi fisici per una settimana.

Sarò subito sterile?

No, ci vogliono dai 2 ai 4 mesi di tempo ed una serie di eiaculazioni perché lo sperma sia effettivamente privo di spermatozoi attivi. Per questo è necessario verificare l’assenza di spermatozoi attraverso uno spermiogramma (esame dello sperma). Fino a quel momento, dovrete usare un altro contraccettivo se volete essere sicuri di evitare la fecondazione.

Continuerò ad avere erezione, orgasmo ed eiaculazione dopo la vasectomia?

Sì, da questo punto di vista non ci sono cambiamenti.

La vasectomia è reversibile?

La vasectomia ha lo scopo di rendere sterile l’uomo. Ricanalizzare i dotti deferenti con una nuova operazione è un intervento difficile e con scarse possibilità di successo. Se eseguita nel modo corretto, la percentuale di fallimento è lo 0,2%.

E se poi mi pento?

La sterilizzazione è una scelta che richiede una profonda riflessione, come avviene per tutte le scelte irreversibili (anche quella di avere figli lo è). Se maturata in consapevolezza difficilmente una scelta esistenziale porta con sé rimpianti, ma nessuno può mettervi al riparo da questo rischio.

La sterilizzazione volontaria è legale?

Nessuna legge vieta la vasectomia e nessuna legge la regolamenta in modo specifico. La risposta esatta a questa domanda è che la sterilizzazione volontaria non è punibile.

Il divieto alla sterilizzazione è stato eliminato dalla legge 194 del 1978, la legge sulla interruzione volontaria di gravidanza, che ha abolito il Titolo 10 del Codice penale intitolato Dei delitti contro la integrità e la sanità della stirpe.

Nel 1982 alcuni medici che facevano sterilizzazioni, tra cui Giorgio Conciani, sono stati incriminati per il reato di lesione grave permanente. Con la legge 194 veniva a cadere la norma specifica che vietava la sterilizzazione e così si tornava nella norma generale (art. 5 codice civile): questa la sostanza dell’accusa dei magistrati. Ciò che prima veniva punito con la reclusione massima di 3 anni, sarebbe stato punito con la reclusione massima di 12 anni.

Nel 1987 la Suprema Corte di Cassazione (Cass. Pen. Sez. V, 18 Marzo 1987, n. 438, n. 15258/85 del Registro Generale) con la cosiddetta “sentenza Conciani” ha stabilito invece che la sterilizzazione consenziente non viola il codice penale. Ha invitato il Parlamento a regolamentare, cosa che non è mai stata fatta.

Posso sterilizzarmi nel sistema sanitario pubblico?

Non siamo a conoscenza di strutture pubbliche che pratichino la sterilizzazione volontaria maschile senza restrizioni (come ad esempio l’età, avere già figli, etc.). Le strutture pubbliche la offrono (non sempre) a certe condizioni che variano non solo tra una Regione e l’altra, ma anche all’interno della stessa Regione.

Non esistono linee guida nazionali. La sanità pubblica è organizzata su base regionale, quindi dipende dalle singole Regioni istituzionalizzare i percorsi di accesso alla vasectomia negli ambulatori e ospedali pubblici o convenzionati. Nessuna lo ha fatto.

A ciascuna prestazione erogata dal sistema sanitario deve corrispondere un tariffario (DRG) definito dalla Regione. Il DRG è un indicatore di spesa nel nomenclatore tariffario regionale. In quasi tutte le Regioni italiane la vasectomia è prevista solo per casi specifici che hanno un profilo di rischio, cioè quando siano rilevate patologie.

In Lombardia esiste un DRG per “sterilizzazione maschile”, quindi la possibilità è prevista. Il percorso, però, è variabile a seconda della ASST di riferimento. Alcune ASST prevedono, oltre alla visita preliminare con l’urologo, una visita psicologica e una psichiatrica, per poi tornare dall’urologo per l’operazione. I siti istituzionali della Regione Lombardia non offrono indicazioni nel merito.

Un urologo mi ha detto di essere obiettore di coscienza

Non esiste questa possibilità per gli urologi

Quanto costa nel sistema sanitario pubblico?

In Lombardia costa circa 500 €, più le visite preliminari.

Quanto costa nella sanità privata?

Il costo varia dai 500 € ai 6000 €. La differenza di costo non è in alcun modo giustificata da differenze nel servizio o nella qualità dell’operazione. Si tratta di pura speculazione commerciale. Un buon servizio si può avere già con 500 €.

Perché costa così tanto?

Difficile rispondere a questa domanda se non prendendo in considerazione il contesto italiano, in cui questa tecnica non è insegnata nei corsi di specializzazione per urologia, non è considerata dai siti istituzionali di orientamento sanitario, non è definita da percorsi sanitari regionali. Avvolta da un’aura di mistero e di presunta non liceità, viene venduta a caro prezzo.

In Francia, per esempio, la vasectomia a scopo di sterilizzazione volontaria è rimborsata dal Sistema sanitario nazionale e costa 68 €.

Posso andare da qualsiasi urologo?

Non tutti gli urologi sono preparati su questa tecnica. Sia perché non viene fatta una formazione specifica nei percorsi di specializzazione sia perché, come accade per tutte le operazioni chirurgiche, anche questa è una tecnica che si apprende praticandola.

Ho scelto di sterilizzarmi ma non trovo informazioni

In Italia l’argomento è quasi tabù. Non esistono pagine su siti istituzionali dedicati all’argomento né dal punto di vista medico né di quello di orientamento ai servizi. Il sito della Società italiana di urologia non dà informazioni.

Nei paesi anglosassoni la vasectomia è più diffusa. Negli Stati Uniti l’ha scelta il 6,8% degli uomini fra i 15 e i 44 anni, in Inghilterra il 21% degli uomini fra i 16 e i 49 anni. In Europa, è la Spagna il paese in cui vi si ricorre con più frequenza: il 7,2% (dati riferiti al periodo 2008-2014, fonte Nazioni Unite).

Per ulteriori informazioni, contattaci

Potete telefonare o scrivere ai contatti dei consultori privati laici oppure scrivere un commento qui (attenzione: le risposte pubblicate sul sito non sostituiscono un consulto medico)

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Esperti interpellati per la redazione di questa scheda:

Carlo Bernabei (medico legale), Marco Firmo (andrologo Aied Brescia), Anna Fracassi (ostetrica), Mario Puiatti (presidente nazionale Aied), Pietro Puzzi (ginecologo, Comitato contraccezione gratuita e consapevole), Rosanna Sestito (ostetrica), Fabrizio Scroppo (Società italiana di urologia), Massimo Srebot (ginecologo primario dell’Ospedale di Pontedera e Volterra).

Bibliografia e siti web

Qualche indirizzo

Le seguenti strutture private ci sono state segnalate da uomini che si sono sottoposti a sterilizzazione volontaria in Lombardia. In queste sedi non sono previste limitazioni (avere una certa età, essere padri, avere il consenso della partner) e il costo dell’operazione è inferiore ai 600 euro.

Salute al maschile visite gratuite dal 13 al 17 giugno 2016

L’80% degli uomini italiani non si è mai fatto visitare da un urologo. Mentre sono in forte aumento varicocele, patologie sessualmente trasmesse, prostatiti, tumori urogenitali, malattie che possono essere efficacemente prevenute e affrontate con successo grazie alla diagnosi precoce. Con gli ambulatori aperti dal 13 al 17 giugno in 100 centri di urologia sparsi su tutto il territorio nazionale, il progetto SAM vuol trasmettere ai maschi italiani la consapevolezza sull’importanza della prevenzione. Le visite infatti saranno gratuite per chi non si è mai rivolto allo specialista. Per tutte le informazioni dall’1 al 17 giugno sarà possibile chiamare il numero verde 800.59.83.95 (attivo i giorni feriali dalle 10 alle 12 e dalle 14 alle 18). Negli ambulatori saranno inoltre distribuiti tre opuscoli appositamente realizzati per le varie fasce d’età (under 25, tra i 25 e i 55 anni e over 55). SAM “Salute Al Maschile”, è il primo progetto della Fondazione Umberto Veronesi dedicato interamente al benessere degli uomini e condotto insieme ad AURO (Associazione Urologi italiani) e SIURO (Società Italiana di Urologia Oncologica).

QUANTO NE SANNO GLI UOMINI? POCHISSIMO

Che il livello delle conoscenze maschili rispetto alla propria salute riproduttiva sia scarso lo dimostra sondaggio online promosso per SAM lo scorso ottobre su 35.200 italiani:

  • Il 43% non sa che le malattie sessualmente trasmissibili (MST) si possono prevenire.
  • Solo il 16% usa regolarmente il preservativo durante i rapporti.
  • Il 31%, di fronte al timore di avere una MST, preferisce parlarne con un amico piuttosto che con il medico.
  • Il 48% crede che l’epatite B sia causata dall’alimentazione scorretta.
  • Per il 31% l’AIDS è una malattia definitivamente sconfitta.

IN AUMENTO LE PATOLOGIE MASCHILI DELLA SFERA RIPRODUTTIVA

“Dall’adolescenza in poi, gli uomini dovrebbero imparare a evitare stili di vita nocivi per la vita sessuale e riproduttiva (alimentazione non equilibrata, sovrappeso, fumo, abuso di alcolici, uso di sostanze dopanti) e a eseguire l’autopalpazione per tenere sotto controllo la salute degli organi genitali – sottolinea il prof. Michele Gallucci, presidente nazionale AURO –. Oggi registriamo un aumento preoccupante delle patologie maschili della sfera riproduttiva. Si va dal varicocele, che riguarda un ragazzo su quattro dai 15 ai 25 anni di età, alle sempre più frequenti malattie sessualmente trasmissibili; dalla prostatite, che interessa circa un maschio su quattro sopra i 65 anni, all’ipertrofia prostatica benigna, l’aumento di volume della ghiandola che può verificarsi in tutti gli uomini, già a partire dai 35 anni, che può dare problemi con l’avanzare dell’età. Patologie dovute, nella maggior parte dei casi, a stili di vitasbagliati”.

GLI STILI DI VITA

“I tumori dell’apparato riproduttivo maschile sono molto sensibili allo stile di vita, ma una significativa percentuale di uomini non ritiene che cambiare le proprie abitudini prevenga le neoplasie. Nel 2015 in Italia sono stati stimati oltre 35.000 casi di tumore della prostata, 2.300 al testicolo soprattutto tra gli under40 e 21.100 uomini hanno ricevuto la diagnosi di carcinoma della vescica. Per questo si rendono indispensabili controlli annuali, già a partire dai 40 anni”. “Anche la vaccinazione contro il Papilloma Virus Umano (HPV) rappresenta un fondamentale strumento di prevenzione – conclude il prof. Conti –. L’HPV infatti può causare il cancro al collo dell’utero e ad altre parti del corpo come vulva, vagina, pene, ano, bocca e faringe. Anche gli uomini sono a rischio: si è calcolato che un maschio ha una probabilità 5 volte superiore rispetto alla donna di infettarsi e spesso non è consapevole di essere portatore del virus. Ma il 35% degli italiani è convinto che l’HPV non provochi problemi di salute e per il 38% attacca solo l’organismo femminile. È quindi indispensabile aumentare il livello di consapevolezza”.

VIVA LA MAMMA …

Le donne per prime hanno capito che scoprire una malattia in fase precoce può fare la differenza e l’obiettivo di SAM è proprio “allineare gli uomini alle donne” a vantaggio della loro salute. “La prima edizione dell’iniziativa si è svolta lo scorso novembre e ha riscosso un grande successo, con oltre 2.000 telefonate giunte al numero verde – afferma il prof. Giario Conti, segretario nazionale SIURO”. Purtroppo (diciamo noi) a prenotare la visita per il compagno o il figlio sono state ancora, in decine casi, le donne e non i diretti interessati.  

Image: 'Oleg' 
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