Contro gli attacchi sessisti dei 5 stelle a Boldrini

Il gruppo donne del comitato zona 3 per milano esprime solidarietà alla presidente della Camera dei deputati on. Laura Boldrini e condanna fermamente gli attacchi sessisti che il movimento 5 stelle le ha sferrato. E’ un episodio di intollerabile violenza perpetrato nei confronti della presidente, in quanto donna.

L’opposizione politica, anche dura, non giustifica l’attacco sessista, che, guarda caso, e’ riservato particolarmente alle donne, soprattutto se impegnate in politica o nel sociale.

La violenza contro le donne, in tutte le sue forme (verbale, sessuale, psicologica, economica, domestica, ecc.)  in questo paese va combattuta con una battaglia culturale a partire dal linguaggio, che deve iniziare nella scuola già dalla primissima infanzia e diffondersi in tutti gli ambiti della vita pubblica e privata.

 

Yo decido-Decido io

I consultori privati laici aderiscono alla manifestazione

Il 1° febbraio alle ore 14,30 al Consolato Spagnolo con ritrovo in piazza Cavour

noi, Cittadine d’Europa,

manifestiamo in solidarietà alle donne spagnole che si oppongono al progetto di riforma della legge sull’aborto, che smantella la legge Zapatero, autorizzandolo solo in caso di stupro o di grave rischio per la salute fisica o psichica della donna certificato da due medici.

Noi Cittadine d’Europa

manifestiamo contro il Parlamento Europeo che ha respinto una mozione in difesa dei diritti sessuali e riproduttivi, parte integrante del diritto alla salute.

Noi Cittadine d’Italia

vediamo svuotare di giorno in giorno dall’obiezione di coscienza (per lo più strumentale), la legge che permette un aborto sicuro e gratuito.

Libere di decidere del nostro corpo e della nostra vita, accanto e insieme ai nostri compagni o alle nostre compagne, rifiutiamo di essere sottoposte a trattamenti umilianti che pretendono di decidere al nostro posto se essere madre. Contro chi si appella alla libertà di coscienza per imporre a tutti i propri principi, esigiamo che chi ci governa favorisca l’autonomia morale di ciascuno e garantisca la pluralità e diversità di interessi.

WOMENAREUROPE (Rete di Milano)

Associazioni promotrici: UsciamodalSilenzio, Libera Università delle Donne, Consultori Privati Laici, Giulia-giornaliste unite libere autonome, La città delle donne di Z3xMi, Tavolo consultori, Casa delle donne Milano, Donne nella crisi, Donne laboratorio dei beni comun, Gruppo Donne comitato zona 3 Milano, DonneInQuota, Donne in rete, Donne della CGIL, Consulta milanese per la Laicità delle Istituzioni, Soggettività lesbica, Unione Atei Agnostici Razionalisti. Tra le prime adesioni Monica Chittò, Sindaco, e la Giunta comunale di Sesto S. Giovanni, Sara Valmaggi Vice Presidente Consiglio Regione Lombardia, Adalucia De Cesaris, Vicesindaco, con le Assessore della Giunta del Comune di Milano, Francesca Zajczyk, Delegata alle Pari Opportunità del Comune di Milano, Anita Sonego, Presidente della Commissione Pari Opportunità del Comune di Milano.

Nascita e morte, le parole per dirle

NASCITA E MORTE: parole, immagini, emozioni, per dirle

Settimo Convegno Iris (istituto ricerca intervento salute)

25 novembre 2013 ore 8:30 – 17:30, Centro Congressi Fondazione Cariplo – via Romagnosi 8, Milano

Presentazione

La nascita e la morte sono eventi forti della vita resi mutevoli, storicamente e culturalmente, dalla loro natura biologica e sociale.

Nelle società occidentali e nei tempi più vicini a noi, la definizione biologica sembra essere diventata prevalente, in quanto la medicina ha assunto in sé il compito di stabilire interventi e regole riguardanti i comportamenti per mettere al mondo e per morire. La cultura sociale, assorbendo questa influenza, tende così mutare i comportamenti della vita quotidiana, sia nell’ambito privato sia in quello professionale, rispetto alla nascita e alla morte.

Nei percorsi formativi in cui si preparano gli operatori sanitari e sociali questi temi sono trattati prevalentemente nelle dimensioni bio-mediche ed è spesso mancante una preparazione alle dimensioni emotive, affettive e relazionali che questi eventi mettono in gioco.

“Le candele sono legate a emozioni dolorose e sono insieme una fonte di luce. Ma attribuendo a persone il compito che hanno le candele, si dimentica una cosa importante: che le candele fanno luce consumando se stesse in questo compito”(Dina Wardi). E’ possibile continuare a fare luce senza consumarsi? Come reggere la morte nei pressi della nascita? Come è possibile accompagnare i famigliari coinvolti?

Il Convegno intende affrontare questi temi per indicare piste possibili di riflessione, di ricerca, di suggestioni per nuovi stili operativi, per trovare parole che permettano una condivisione nella profonda solitudine che caratterizza questi eventi.

Programma

Ore 8:30 – registrazione partecipanti

Ore 9:00

Prologo col violoncello di Claudia Poz ovvero …si raccomanda puntualità …

Introduzione: Grazia Colombo – sociologa – presidente Iris

Sguardi sulla nascita e sulla morte a confronto

Romano Madera– filosofo – Milano

Irene Maffi – antropologa – Losanna

Marina Sozzi – bioeticista e blogger di “Si può dire morte”– Torino

Pausa

Le morti materne nel Sud e nel Nord del mondo: il sentire dei professionisti sanitari

Serena Donati – Istituto Superiore di Sanità – Roma

L’insostenibile peso della nostra assistenza: il fantasma della morte in gravidanza

Anita Regalia – ginecologa – Monza

Vittorio Basevi – epidemiologo – Regione Emilia Romagna

Ore 13:00 – pausa pranzo

 

Ore 14:00

Nascita e morte: per una pratica professionale compassionevole

Claudia Piccardo – psicologa del lavoro e delle organizzazioni – Torino

Dai “luoghi” in cui si nasce e si muore

La morte in sala parto

Michela Castagneri – ostetrica – Torino

Quando muore il bambino

Valeria Chiandotto – neonatologa – Udine

Essere soli in presenza

Pinuccia Fagandini – Marcella Paterlini – psicologhe – Reggio Emilia

Quale formazione possibile su questi temi?

Daniela Calistri – Laura Malgrati – ostetriche

Giovanna Bestetti, pedagogista – Milano

Ore 17:00 -17:30 – Conclusioni tra immagini e parole

Worskshop, info e contatti sul sito di IRIS

 

Slow medicine

II Congresso Nazionale di Slow Medicine

Torino – 30 Novembre 2013
Sala del Piccolo Regio – Piazza Castello 215

Si parlerà, in particolare, del perché la saggezza ha smesso di essere un ingrediente nelle scelte che riguardano la salute. Di come ritrovarla, di come ricostruire una nuova alleanza fra chi cura e chi è curato e di come trasformare in realtà una medicina sobria, rispettosa e giusta.

“Slow Medicine è il miglior tipo di medicina che possiamo augurarci per il 21° secolo”, ha scritto nel dicembre scorso Richard Smith, per anni direttore del British Medical Journal.

E’ questo tipo di medicina che il II Congresso Nazionale di Slow Medicine propone ai professionisti sanitari, ai cittadini e a tutti coloro che si occupano di cure e di salute.

L’esortazione che fa da titolo al Congresso, “Scegliere con saggezza”, si riferisce al progetto “ Fare di più non significa fare meglio”, su cui Slow Medicine sta lavorando con la collaborazione attiva di Società Scientifiche, Associazioni di cittadini, ordini e Collegi professionali.

Tale progetto, attraverso l’identificazione, da parte delle Società Scientifiche, di cinque prestazioni sanitarie ad alto rischio di inappropriatezza, si propone di migliorare la qualità e la sicurezza degli interventi di prevenzione secondaria e delle cure, attraverso la riduzione, condivisa e voluta consapevolmente da professionisti e cittadini, di ciò che in sanità è inappropriato, cioè non vantaggioso per il malato, fonte di sprechi e potenzialmente dannoso.

 Sito di Slow Medicine

Che fine ha fatto il coito interrotto?

Che fine ha fatto il coito interrotto? Una prospettiva sistemica all’intimità di coppia dalla contraccezione alla relazione.

Sabato 16 novembre 2013 Sala Convegni Politecnico di Milano Polo Territoriale di Como Via Castelnuovo, 7 – Como

Da indagini recenti risulta che ancora oggi il coito interrotto è una pratica diffusa tra giovani  e menogiovani e ciò fa riflettere sugli effetti delle campagne di educazione sessuale che hanno coinvolto operatori educativi psicosociali e sanitari ciclicamente nell’arco degli ultimi decenni.

A partire quindi dall’analisi di un’ampia casistica su questo specifico comportamento sessuale, il convegno proverà a trattare la sofferenza e l’insofferenza del singolo e dei partner che trova frequentemente accoglimento in ambulatorispecialistici medici – urologi, neurologi, ginecologi, andrologi – o in consultazioni psicologiche prevalentemente individuali che non permettono di evidenziare la valenza relazionale del comportamento e i suoi effetti sull’intero sistema familiare.
Destinatari: psicologi, psicoterapeuti, assistenti sociali, mediatori familiari, counselor, MMG, psichiatri, infermieri, urologi, neurologi, andrologi, studenti/allievi e specializzandi di percorsi di formazione nell’area sanitaria e alla relazione d’aiuto.

Poster: gli iscritti che lo desiderino, possono inviare abstract di poster entro il 15 ottobre 2013.

Quote d’iscrizione:

Partecipazione gratuita per soci SIRTS in regola con la quota 2013; quota d’iscrizione ordinaria fino al 31/10/2013:50,00€. per soci ASP, per infermieri, per studenti/allievi: 30,00€ fino al 31/10/2013

Dopo il 31/10/2013 quota d’iscrizione, pertutti:80,00€ fino a esaurimento posti.

SCARICA IL DEPLIANT CON MODULO ISCRIZIONE

www.sirts.org

Analisi dati parto in Italia – Cedap 2010

In questo post Pietro Puzzi, ginecologo, commenta la recente relazione sui dati CeDAP (Certificato assistenza al parto) 2010, Rapporto Cedap dati 2010 (PDF 1.00 Mb) ed illustra alcuni dati che sembrano più interessanti per chi vorrebbe ridurre la medicalizzazione del parto.

Totale nati in Italia nel 2010: 554.428
Punti nascita: 531
Parti a domicilio: 0,04% (in 7 regioni)   In altro luogo: 0,02% (in 6 regioni)

In un mio messaggio recente ho commesso l’errore di scrivere che i parti a casa erano il 4 per mille. In realtà sono 4 per 10 mila! Che significa in altro luogo? I parti a domicilio sono tutti conteggiati?

Tagli cesarei 37,5%   ;   Tagli cesarei di elezione 24,5%

Non credo che i Tagli cesarei urgenti siano tutti necessari. Comunque andrebbe ridotta di molto la parte dei Tagli cesarei di elezione.

Tagli cesarei nel pubblico nelle 5 classi per il numero dei parti annuo
<500 parti: 43,7%  ; fra 500 e 799: 36,5%  ; 800-999: 35,2% ;  1000-2499 33,5% ;  >2500: 33,2%

L’argomento percentuale dei tagli cesarei nei piccoli ospedali è stato usato per la chiusura di queste maternità. Nel 2010 il 7% dei parti avveniva nei centri con meno di 500 parti, ma ora sono certamente diminuiti in molte regioni.

Ma i parti che avvengono nelle medie e grosse strutture sono comunque a rischio di eccesso di tagli cesarei e sono molti di più. Bisognerebbe cominciare ad operare su queste strutture creando spazi demedicalizzati, con gestione ostetrica. La soppressione di maternità medio piccole rischia di sguarnire i territori più disagiati, costringendo le persone a partorire in città. Una programmazione sensata dovrebbe favorire una razionale distribuzione degli ospedali ben organizzati sui territori in città ed il provincia. La competizione fra ospedali non ha senso. Forse andrebbe messo un limite di parti anche verso l’alto per evitare le fabbriche dei bambini.

Tagli cesarei parti pubblico/privato:
pubblico 34,6  ;  privato convenzionato 58,3  ;  privato non convenzionato: 73,7

Questo dato non è stato valorizzato. Non interessa solo il Sud, ma anche situazioni dove il privato convenzionato è stato favorito negli ultimi anni (Lombardia).

Professionisti presenti
Ginecologo: 88,49  ;  Anestesista: 44,95  ;  Pediatra/neonatologo: 68,27  ;  Ostetrica: 95,20

Troppi medici? Andrebbe forse specificato meglio chi era effettivamente presente. Non è la stessa cosa se sono rapidamente disponibili o se sono fisicamente presenti. L’ostetrica è messa all’ultimo posto?!

Tagli cesarei e cittadinanza
Italiane: 39,5  Straniere: 28,8

Questo dato è interessante, ma ambiguo. Le donne straniere sono meno medicalizzate? Hanno gravidanze meno a rischio? meno preziose? Sono maggiormente seguite nei consultori, meno dai ginecologi privati.

Travaglio indotto: 19,7% sui travagli spontanei.

Per lunghi anni del mio lavoro non ho avuto a disposizione le prostaglandine ed era un problema. Ma la percentuale raggiunta è preoccupante e significativa. Alcuni tagli cesarei vengono fatti proprio per mancata induzione e spesso l’induzione è l’inizio di una cascata di interventi.

Persona che accompagna al parto vaginale
padre 90,20  ;  altro familiare 8,64  ;  persona di fiducia 1,16

Le doule e le ostetriche accompagnatrici fanno parte del 1,16%? I padri presenti sono veramente così tanti?

VBAC (Parto vaginale dopo un parto cesareo)
pubblico: 11,6  privato accreditato 6,6   privato non convenzionato 7,2   migliore: Prov autonoma di Bolzano 38,9
Ipotesi di richieste:
  • Offerta pubblica di parto a domicilio e/o casa di maternità al 5% delle donne.
  • Rimborso alle ostetriche LP delle spese per il parto a domicilio tanto quanto quello in ospedale
  • Riorganizzazione dei centri nascita in 2 livelli: 600-999 e 1000-2000 in base a criteri organizzativi, geografici e di complessità crescente (TIN). La riorganizzazione delle maternità, con eventuali chiusure, non deve essere basata sui numeri attuali, falsati da una manipolata concorrenza.
  • Nelle maternità più grandi devono essere disposti spazi per la fisiologia.
  • Vincolare le ristrutturazioni degli ospedali alla disponibilità per ogni partoriente di spazio unico (camera) per travaglio-parto-puerperio con libertà di posizioni e uso dell’acqua.
  • Dotazione adeguata di ostetriche.
  • Obiettivo VBAC 40%
  • Obiettivo Episiotomia non più del 10%

Pietro Puzzi, ginecologo, attivista rete Libere di scegliere

Crediti immagine: www.flickr.com/photos/alma81/7420547746/