Spirale medicata a rilascio ormonale (IUS-LNG)

Spirale “medicata” a rilascio ormonale (IUS-LNG), ovvero SISTEMA INTRAUTERINO AL LEVONORGESTREL (LNG).

Una guida completa per tutte le vostre domande.

In Italia sono attualmente in commercio due sistemi intrauterini al Levonorgestrel (d’ora in poi LNG): uno puo’ essere lasciato in utero per 5 anni, l’altro per 3 anni.

Come funziona?

Il sistema intrauterino al LNG (IUS-LNG) funziona determinando:

  • 1°- un ispessimento del muco cervicale, che rende difficile la risalita degli spermatozoi dalla vagina attraverso il canale cervicale, e
  • 2° – inducendo una atrofizzazione piu’ o meno notevole dell’endometrio, condizione in seguito alla quale viene impedito l’inizio di una gravidanza. L’ovulazione e’ mantenuta non essendoci effetto sistemico.

Che cos’è il progestinico?

  • Il progestinico e’ un ormone sintetico, simile al progesterone prodotto naturalmente dalla donna nella seconda metà del ciclo.
  • Il progestinico utilizzato è il levonorgestrel (LNG), alla dose complessiva di 52 mg, è posto nel gambo verticale del sistema intrauterino a forma di T, e viene dismesso nella cavita’ uterina alla dose di 20 µg al giorno per almeno 5 anni.
  • Esiste anche un sistema intrauterino al LNG, che dura 3 anni, e che contiene in tutto 13.5 mg di LNG, i quali vengono dismessi in cavita’ uterina alla dose di 6 µg al giorno.
  • Va sottolineato che ci sono pillole per via orale che per un solo giorno introducono nell’organismo una dose di 100 mg di LNG.

Qual è l’efficacia contraccettiva?

L’efficacia contraccettiva sfiora il 100%. I dati della letteratura indicano un rischio di gravidanza dello 0.2-0.3%, il che significa grosso modo 2-3 gravidanze ogni 1000 utilizzatrici.

Differenze con la spirale al rame

Le differenze con la spirale al rame (IUD-Cu) sono molteplici.

  • La prima di esse è certamente il livello di sicurezza. Nella spirale al rame il rischio di gravidanza è attorno al 2-3%, cioè 10 volte di più del sistema intrauterino al LNG.
  • La seconda differenza sta nel comportamento mestruale, che nella spirale al rame aumenta in media di circa un terzo-la metà rispetto ai mesi precedenti, mentre nel sistema intrauterino al LNG la quantità della mestruazione tende a ridursi in modo notevole, tanto che nel 20 – 30% delle donne entro un anno si può arrivare alla amenorrea (assenza della mestruazione). È per questa ragione che il sistema intrauterino al LNG da 52 mg è strumento di prima scelta anche per il trattamento dei flussi mestruali abbondanti, nei quali invece l’intrauterino al rame va assolutamente evitato. Il sistema al LNG da 13.5 mg e’ più squisitamente legato al solo effetto contraccettivo.

La spirale “medicata” a rilascio ormonale (IUS-LNG) ha gli stessi effetti collaterali della pillola?

  • Poiché la pillola viene assunta per via generale, vi è una differenza sostanziale di fenomeni collaterali, che con lo IUS-LNG sono locali e decisamente modesti.
  • Con lo IUS-LNG gli effetti collaterali locali sono possibili, e possono essere rappresentati da piccoli sanguinamenti intermestruali specialmente nei primi mesi di uso, durante il periodo di adattamento dell’utero alla presenza di questo ospite.
  • Talvolta la donna ha formazione di transitorie cisti luteiniche alle ovaia, che vanno trascurate perché regrediscono spontaneamente, oppure anche piccoli gonfiori addominali o lievi e transitorie tensioni al seno. Ma questi fenomeni sono rari e scarsi anche perché, come detto, la quantità di ormoni che viene quotidianamente dismessa dallo IUS-LNG nella cavità uterina e quindi anche assorbita è infinitesima.

Chi può usare la spirale “medicata” a rilascio ormonale?

Sostanzialmente tutte le donne che vogliano avere una sicurezza anticoncezionale pressoché assoluta, senza un effetto farmacologico generale. In particolare, donne che:

  • oltre alla efficacia anticoncezionale vogliano ridurre od abolire il ciclo mestruale.
  • richiedono un contraccettivo che non preveda una assunzione quotidiana, settimanale, mensile.
  • che vogliano evitare l’assunzione per via orale.
  • con flussi mestruali abbondanti.
  • con sindrome premestruale.
  • con endometriosi ed adenomiosi.
  • con iperplasia dell’endometrio.
  • con miomi non endocavitari.

Quando e per chi è, invece, sconsigliata?

  • “Lupus” (LES) con anticorpi antifosfolipidi.
  • Trombosi venosa profonda o embolia polmonare in atto.
  • Tumore maligno al seno o al fegato.

Con la spirale a rilascio ormonale ho ricominciato ad avere la candida, come quando prendevo la pillola. I due fatti sono collegati?

Quando qualcosa avviene all’interno dell’organismo è sempre collegato a qualcos’altro. Il nostro corpo è un sistema complesso i cui rivoli sono infiniti e non sempre facilmente controllabili ed interpretabili. La modesta quantità di progestinico dismessa dal sistema intrauterino non dovrebbe essere in grado di facilitare la moltiplicazione della candida, che pur è sostanzialmente presente, latente o meno, in ogni ambito vaginale.

Controindicazioni con altri farmaci?

No.

Provoca irregolarità mestruale?

Come già detto, nei primi mesi di uso possono essere presenti modesti sanguinamenti intermestruali. Nella gran maggioranza delle donne le mestruazioni vanno riducendosi in termini di quantità, ed in una certa percentuale di donne tendono a scomparire entro uno o due anni.

Mi andranno via le mestruazioni?

È un fenomeno possibile nel 20-30% delle donne in particolare con il sistema al LNG da 52 mg, quello a maggiore dosaggio ormonale.

Chi la prescrive, chi la inserisce, chi la toglie?

In Italia, diversamente da altri paesi, la prescrizione, l’inserimento, la rimozione di un sistema intrauterino (sia esso al LNG od al rame) è demandata al solo medico, che è solitamente un/a ginecologo/a esperto/a.

Può essere inserita dalla ginecologa o dal ginecologo del consultorio pubblico o privato?

Certamente, anche se purtroppo ci sono consultori in cui cio’ non avviene.

Il filo che sento in vagina dà fastidio al mio compagno durante i rapporti, cosa devo fare?

I dati dell’esperienza e della letteratura indicano che in un caso ogni 1000-1500 l’uomo può percepire la presenza del filo di nylon, che viene tagliato in vagina alla lunghezza di  3-4 cm dall’orifizio esterno del canale cervicale, e che viene lasciato come repere per facilitare il riconoscimento ed il controllo della presenza del sistema intrauterino e per facilitare la sua rimozione quando sia il momento di farlo. Quando ci sono questi problemi  basta talora modificare l’ambito vaginale con alcuni ovuli, perché modificando l’ambito vaginale si può modificare anche la rigidità del filo. Qualche volta può essere invece utile accorciarlo.

Va inserita e tolta entro i primi sette giorni del ciclo mestruale, perché?

  • Solitamente la si inserisce nei primi 7-8 giorni del ciclo perché in quel momento la mestruazione sta per finire o è appena finita e si presume che la donna non sia gravida.
  • Inoltre in quel momento il collo dell’utero è più facilmente penetrabile sia dall’isterometro, il quale permette di valutare la dimensione della cavità uterina, sia dallo strumento inseritore dello IUS-LNG.
  • In molte donne, specie se hanno già partorito, l’inserimento può essere fatto anche in atri momenti del ciclo.

Quando va tolta?

Va tolta al momento della sua scadenza, oggi ufficialmente collocata a cinque anni od a tre anni, a seconda dello strumento utilizzato. Ma può essere tolta anche in un momento precedente qualora la donna desideri rimuoverla per ragioni personali o per desiderio di gravidanza.

Quali sono le marche in commercio?

Al momento in Italia una sola azienda vende ambedue i sistemi intrauterini al LNG. Nel 2018 ve ne sarà un terzo, anch’esso venduto dalla stessa azienda.

Posso trovare un corrispettivo farmaco generico?

Al momento in Italia non esiste questa possibilità per il sistema intrauterino al LNG.

L’inserimento e l’estrazione sono dolorose?

Solitamente l’inserimento e l’estrazione non sono dolorosi, e comunque il dolore è sopportabile. Solo in casi del tutto eccezionali il dolore puo’ essere discreto-intenso, in particolare se ci fosse una parziale stenosi del canale cervicale.

Posso inserirla durante l’intervento di interruzione volontaria di gravidanza con metodo chirurgico?

Certamente sì, alla fine dell’intervento.

Posso inserirla dopo un intervento di interruzione volontaria di gravidanza con metodo farmacologico?

Certamente sì, quando, dopo il regolare controllo, venga evidenziato che la cavità uterina e’ totalmente vuota, solitamente dopo due settimane.

Dopo quanto tempo dalla sua rimozione posso rimanere incinta?

Già nel primo ciclo dopo la rimozione. La donna ovula e quindi può restare incinta.

Può causare la perforazione dell’utero? (Che cos’è la perforazione dell’utero?)

  • La perforazione dell’utero è la penetrazione dello strumento all’interno della muscolatura uterina od addirittura oltre la muscolatura uterina fino nella cavità addominale.
  • Durante l’inserimento della spirale sono possibili perforazioni della muscolatura uterina, in particolare nelle donne che, per una serie di ragioni (ripetuti raschiamenti della cavità, indebolimento congenito della parete uterina, precedenti interventi chirurgici sul muscolo uterino, precedenti tagli cesarei, mal conformazioni, eccetera), abbiano una parete del muscolo uterino cicatriziale e particolarmente delicata.

Può causare un blocco cardiaco? (Che cos’è un blocco cardiaco?)

  • Il blocco cardiaco è una cardiopatia acuta, che porta all’arresto del cuore, e si cura  solitamente con l’impianto di un pacemaker.
  • È praticamente impossibile che ciò avvenga durante l’inserimento di uno IUS-LNG.
  • La donna va invece informata che in rari casi si può verificare una improvvisa crisi vaso-vagale, con manifestazioni cardiocircolatorie più o meno marcate, più frequentemente nelle pazienti ipotese o epilettiche.
  • Nelle donne sane le reazioni vaso-vagali si risolvono normalmente con semplici manovre di stimolazione; raramente la bradicardia persiste o richiede un trattamento con atropina intramuscolo o endovena.

Può causare gravidanze extrauterine? (Che cosa sono le gravidanze extrauterine?)

  • Una gravidanza extrauterina è una gravidanza che inizi fuori dall’utero, più frequentemente nella tuba, ma anche sull’ovaio e nell’addome.
  • Una gravidanza extrauterina può venire anche nella donna che abbia uno IUS-LNG, ma in misura molto minore di qualunque altro metodo anticoncezionale e della popolazione in generale che non utilizzi metodi anticoncezionali.
  • Nella utilizzatrice di IUS-LNG tale rischio è di 0.2 per 1000 donne ogni anno di uso, per lo IUD al rame è di 0.3 per 1000 donne ogni anno di uso, per le donne che non fanno uso di alcun metodo contraccettivo è di 3.25-5.25.

Scheda a cura di Emilio Arisi, già Presidente nazionale dell’UICEMP, membro del consiglio nazionale dell’AOGOI (Associazione Ginecologi Ospedalieri Italiani), di cui è segretario regionale per il Trentino, presidente della SMIC (Societa’ Medica Italiana per la Contraccezione),  è nel direttivo della ESC (Societa’ Europea della Contraccezione). 

Bibliografia

Arisi E., Bruni V., Di Spiezio Sardo A., Dubini V., Gubbini G., Parazzini F., “Italian guidelines on the effective and appropriate use of intrauterine contraception”, It.J.Gynaecol.Obstet., 26, 4, 7-20, 2014 (www.italianjog.com).

Gruppo  TRAIN,  Bruni V. *, Bastianelli C., Bianchi S., Capobianco G., Cicinelli E., Farris M., Russo N. (*Coordinatore); Di Spiezio Sardo A. *, Bignardi T., Menditto A., Polo C., Stomati M., Von Wuster S. (*Coordinatore);  Arisi E.*,Braekhus S., Dubini V., Gambera A., Gubbini G., Meriggiola M.C. (*Coordinatore), “Trasformare le raccomandazioni in azioni. Dichiarazioni di consenso da parte di esperti relative a: I drivers e le barriere per un corretto uso dei sistemi intrauterini; 2.  Il corretto counselling alle donne relativamente all’uso dei sistemi intrauterini; Aspetti pratici dell’inserimento del sistema intrauterino”,  It.J.Gynecol. Obstet., 28, 3, 2016 (www.italianjog.com).

FSRH  Clinical Guidance, “Intrauterine Contraception “, Clinical Effectiveness Unit, 2015. https://www.fsrh.org/standards-and-guidance/documents/ceuguidanceintrauterinecontraception/ FPA (UK), The intrauterine system, 2015. http://www.fpa.org.uk/contraception-help/ius-intrauterine-system

Impianto sottocutaneo contraccezione

Nessuna pillola da prendere tutti i giorni. Si “mette” nel braccio e non ci pensi più per tre anni. La ginecologa Silvia Bariselli (consultorio CED Milano) spiega come funziona l’impianto sottocutaneo, per chi è adatto, quali sono gli effetti sul ciclo.

L’impianto sottocutaneo è un metodo contraccettivo ormonale che dura tre anni

Va benissimo per le donne che hanno bisogno di pianificare la gravidanza e che non vogliono pensare all’assunzione quotidiana di una pillola.

E’ formato da solo progestinico, senza la componente estrogenica. Questo lo rende adatto a tutte le donne anche quelle che hanno controindicazioni all’uso degli estrogeni, ad esempio in caso di

  • allattamento
  • forte consumo di tabacco
  • obesità
  • cefalea da estrogeni

L’applicazione dura pochi minuti, indolore, nella fascia interna del braccio (vedi video)

Tra gli effetti collaterali c’è l’irregolarità mestruale:

  • più del 40% delle donne ha meno di tre episodi di spotting nei primi 90 giorni dopo l’applicazione
  • solo il 12% arriva ad avere 5 episodi di spotting nei 90 giorni dopo l’applicazione, che si riducono al 2% nei tre anni della somministrazione
  • fino al 20% arriva ad una assenza delle mestruazioni
  • il 40% ha un sanguinamento regolare

Nel video la spiegazione della dott.sa Bariselli, ginecologa del CED

Pillola contraccettiva e rischio trombosi

Alcune donne ci hanno scritto allarmate dopo la recente notizia della causa legale alla Bayer per maggiore rischio trombosi legato all’assunzione delle pillole contraccettive contenenti i principi attivi drospirenone, gestodene e gesodestrel.

Questi i dati: si verificano tra 5 e 7 episodi di trombosi ogni 10 mila donne che usano pillole con i principi attivi levonorgestrel, norgestimate e noretisterone. Ai progestinici come gestodene, desogestrel e drospirenone sono associati invece dai 9 ai 12 casi di trombosi ogni 10 mila donne.

Si tratta di una differenza statisticamente significativa?

Emilio Arisi, presidente della Smic (Società medica italiana per la contraccezione) afferma di no e invita a non cadere in allarmismi, né a sospendere improvvisamente l’assunzione della pillola se ne state assumendo una con i principi attivi di cui sopra.

“La differenza di per sé è poco significativa. Il rischio di trombosi è associato alla pillola estro-progestinica, di qualunque tipo. Questo lo sappiamo da anni. Fare causa alla Bayer sarebbe come fare causa alla Fiat per incidenti stradali” – dice Arisi, che sottolinea come a produrre farmaci con questi principi attivi siano anche altre ditte farmaceutiche. Come regolarsi dunque?

“E’ importante l’anamnesi personale e familiare approfondita da parte del medico. Invece gli esami ematochimici di routine sono inutili e anche gli esami genetici. I fattori che entrano in gioco nella trombosi sono tanti e non li conosciamo tutti. Sappiamo che il rischio di trombosi aumenta con l’età e per le donne fumatrici. L’indicazione quindi è: se hai più di 35 anni e fumi più di 10 sigarette al giorno, è meglio non usare un contraccettivo ormonale. Il rischio di trombosi aumenta in gravidanza (si verificano 50-300 casi di trombosi ogni 10.000 donne gravide), quindi se una donna ha già avuto una gravidanza e non avuto episodi di trobosi, questa è una prova importante da tenere in considerazione.

Bisogna inoltre valutare sia i pro che i contro di ogni soluzione contraccettiva.

Arisi: “Queste pillole di terza e quarta generazione (con gestodene, desogestrel e drospirenone) sono di solito prescritte a donne selezionate al peggio con pillole di precenti generazioni. Per fare solo un esempio, quando in seguito all’assunzione della pillola si era manifestato un mal di testa continuo o ritenzione idrica”.

Se la pillola procura disagio, può essere utile valutare l’opportunità con il proprio ginecologo di cambiare contraccettivo, evitando quelli ormonali.

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Salute riproduttiva, contraccezione e diritti – opuscolo

Scarica l’OPUSCOLO SU CONTRACCEZIONE SALUTE E DIRITTI in pdf

SALUTE RIPRODUTTIVA CONTRACCEZIONE E DIRITTI

In questo opuscolo a cura del coordinamento dei Consultori privati laici trovate informazioni su

  • metodi contraccettivi a confronto, metodi “naturali”
  • i vostri diritti per l’accesso ai servizi (con o senza permesso di soggiorno)
  • malattie sessualmente trasmissibili, riconoscimento e centri di cura
  • gravidanza e interruzione volontaria della gravidanza.

 

Domande e risposte sulla pillola anticoncezionale e altri contraccettivi ormonali

Informazioni sulla pillola e altri contraccettivi ormonali a cura delle ginecologhe ed operatrici dei consultori Cemp, Ced, Cpd.

Cosa si intende per contraccezione ormonale?

Sono composti a base di estrogeni e progestinici, o solo progestinici, che bloccano l’ovulazione, come accade in gravidanza. Si trovano in commercio in più formulazioni: la pillola, che si assume per via orale; il cerotto e l’anello vaginale che hanno altre vie di assorbimento. In questo articolo usiamo “pillola” per riferirci a tutti i contraccettivi ormonali, salvo dove specificamente indicato.

Che effetto ha la pillola sul ciclo mestruale?

Lo regolarizza, ne riduce la quantità e il dolore, infatti la si usa anche per migliorare tutti i disturbi legati al ciclo mestruale.

Quali disturbi cura?

La pillola è un valido aiuto per curare i disturbi associati a endometriosi, sindrome dell’ovaio policistico, acne e irsutismo. Può essere utile anche in caso di anemia da ferro causata da mestruazioni molto abbondanti.

In quali casi è sconsigliata?

Quando c’è una predisposizione per la trombosi venosa profonda o alle donne che fumano molto. La pillola e il fumo, se associati, possono con gli anni aumentare il rischio di trombosi. Non è indicata a chi soffre di patologie epatiche e di tumori suscettibili all’azione di ormoni. Occorre una certa cautela anche per le donne che hanno superato i 35 anni e soffrono di cefalea con aura (ovvero con sintomi legati agli organi sensitivi, che possono accompagnare la cefalea). Per questi motivi è necessario fare una valutazione della propria storia e delle proprie abitudini con  il/la ginecologo/a prima di iniziare ad usarla.

La pillola aumenta il rischio di tumori?

Le ricerche hanno dimostrato che non esiste una correlazione certa tra assunzione della pillola e tumore al seno: diverso è il caso della paziente con una storia di tumore al seno che chiede la pillola (vedi punto precedente). Inoltre è dimostrato che riduce di molto il rischio di tumori all’ovaio e all’endometrio e abbassa il rischio di tumori al colon.

La pillola fa ingrassare?

Abitualmente no. Questo sintomo è presente nelle donne che tendono ad avere ritenzione idrica prima delle mestruazioni. Le variazioni di peso sono minime e occorre valutare che non siano cambiati l’alimentazione o lo stile di vita prima di imputarle all’uso della pillola.

La pillola può far venire la cellulite?

Se una donna non è predisposta a tale disturbo la pillola non lo provoca. Può verificarsi un incremento del fenomeno nel caso in cui la donna sia già soggetta a ritenzione idrica e conduca uno stile di vita che ne favorisce l’insorgenza.

In caso di acne?

L’acne è un sintomo spesso legato alla presenza di una caratteristica ovarica, ovaio multifollicolare/micropolicistico, presente nelle donne adolescenti. In questi casi è necessario usare delle pillole adatte per migliorare questa problematica.

La pillola incide sulla fertilità?

No. Se il ciclo riprende subito regolare la fertilità riprende con lui, anche se è possibile che alla sospensione il ciclo necessiti di qualche mese  per regolarizzarsi

La pillola può far ritardare la comparsa delle mestruazioni dopo la sospensione?

La comparsa delle mestruazioni può ritardare dopo la sospensione della pillola perché deve riprendere la funzionalità ovarica. Questo sintomo è più frequente nelle donne che presentavano irregolarità mestruali già prima dell’assunzione della pillola, spesso sono donne con ovaio micropolicistico. Però può capitare che anche in donne con cicli regolari si presentino irregolarità per qualche mese.

Per quanto tempo può essere assunta la pillola?

La pillola può essere assunta per periodi molto lunghi senza con questo correre il rischio di danneggiare l’organismo della donna perché il blocco dell’ovulazione permane solo durante l’assunzione della pillola. Potrebbe essere utile concordare con il proprio medico il periodo di sospensione.

Si devono fare esami prima di iniziare l’assunzione?

Non sono necessari esami del sangue, se non per le donne con familiarità per trombosi. Sono utili, invece, il controllo della pressione, del peso e il Pap test.

Ci sono tante pillole in commercio: quale è la migliore?

Non esiste la pillola migliore, uguale per tutte. E’ consigliato chiedere e confrontarsi con il ginecologo/a e, in base alla storia personale, si valuterà insieme quale contraccettivo ormonale scegliere.

In allattamento quale pillola usare?

L’allattamento non sempre protegge da una gravidanza. Diventa necessaria una copertura contraccettiva. Le pillole a base di solo progestinico possono essere usate da tutte le donne e danno una protezione del 99%.

In quali altri casi è opportuno assumere una pillola solo progestinica?

In tutti i casi in cui la donna non può, o non voglia, assumere estrogeni. E’ bene che sia il medico a indicarlo.

Si devono osservare periodi di riposo?

I periodi cosiddetti di riposo non sono utili né necessari, anzi possono provocare, alla ripresa della pillola, degli inconvenienti legati ai fenomeni d’adattamento.

Da quando inizia l’effetto contraccettivo?

La pillola svolge da subito il suo effetto contraccettivo se è stata assunta dal primo giorno della mestruazione. L’effetto contraccettivo cessa se si dimentica e non si assume la pillola entro 12 ore di ritardo. La sicurezza contraccettiva si ha anche durante la settimana d’intervallo per le pillole da 21 giorni, poiché l’azione di blocco dell’ovulazione si mantiene per tutto il tempo durante il quale la pillola è assunta. Se tuttavia dopo il periodo d’intervallo non si ricomincia l’assunzione l’effetto contraccettivo viene immediatamente a cessare. L’anello vaginale, invece, è sicuro dopo la prima settimana del primo mese di utilizzo.

Se prendo la prima pillola del blister con un giorno di ritardo rispetto al previsto cosa succede?

Non succede nulla a livello fisiologico ma non può esserci certezza della copertura contraccettiva.
Di solito si suggerisce di usare anche un altro contraccettivo insieme alla pillola durante l’assunzione del blister
iniziato in ritardo, la copertura contraccettiva sarà di nuovo attiva dall’inizio del blister successivo.

Cosa fare se si presentano perdite di sangue durante l’uso della pillola? E’ meno sicura?

Le perdite ematiche durante l’assunzione della pillola possono essere normali in caso di assunzione di una pillola a basso dosaggio che ugualmente  mantiene la sua sicurezza contraccettiva, ma è consigliato contattare il proprio ginecologo per un eventuale cambiamento di dosaggio. Se, invece, compaiono in seguito ad errori di assunzione (dimenicanza) ,assunzione di alcuni farmaci o in caso di diarrea o vomito ingenti la pillola perde temporaneamente il suo potere contraccettivo.

Quando la pillola perde la sua sicurezza contraccettiva?

A) In caso di dimenticanza:

quando ci si dimentica di assumerne una o più di una è raccomandabile usare altre precauzioni pur continuando successivamente l’assunzione fino alla fine della confezione. Nel caso in cui la dimenticanza non supera le 12 ore non ci sono problemi. Cerotto e anello non presentano queste problematiche. Se il cerotto si stacca occorre applicarne uno nuovo.

B) In caso di vomito e/o dissenteria:

Se l’episodio di vomito accade entro 4-5 ore dall’assunzione della pillola, l’effetto di questa è nullo e si deve assumere un’altra pillola appena finito il vomito. In caso di dissenteria massiccia che si verifica nelle 4-5 ore dopo l’assunzione, vale la stessa regola. Tenere presente che si deve comunque trattare di attacchi di dissenteria ripetuti. Una sola scarica non costituisce pericolo. Vomito e dissenteria funzionano come la dimenticanza per quanto riguarda la copertura.

C) In caso di interazione con alcuni farmaci:

Alcuni farmaci diminuiscono l’effetto contraccettivo della pillola, per esempio alcuni antibiotici. Quando un medico prescrive un farmaco informarsi sempre sull’interferenza con la pillola. Chiedete anche al ginecologo/a se esistono controindicazioni per la pillola e per gli altri contraccettivi ormonali.

Esistono interferenze anche con farmaci “naturali”?

Il Carbone Vegetale riduce l’assorbimento della pillola per cui l’assunzione di questo prodotto deve essere fatta lontano da quella della pillola. Inoltre l’efficacia della pillola può essere ridotta dall’ Hypericum (pianta con effetto antidepressivo) e da prodotti a base di Millepertius.

Quali interazioni tra pillola e alcool?

Non esistono interazioni tranne nei casi di vomito.

La pillola può ridurre il desiderio sessuale?

La presenza del progesterone può ridurre il desiderio sessuale, se vi accorgeste di questo effetto informate il ginecologo/a per un eventuale cambiamento di pillola.

Ci sono effetti particolari con l’esposizione al sole?

E’ possibile che si presenti il Cloasma, macchie scure e irregolari  sul viso, come capita anche in gravidanza Immagine: By CFCF (Own work) [CC-BY-SA-3.0 (http://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0)], via Wikimedia Commons

Pillola contraccettiva principi attivi, costi e sicurezza

Il punto di vista di Piero Puzzi, ginecologo, sulle diverse “generazioni” di pillole

Caro, vecchio, generoso Levonorgestrel,
posso chiamarti LNG per semplificarmi la vita?

Sei in commercio in Italia dal 1972, associato al compagno Etinilestradiolo (EE). Insieme fate la pillola combinata. Ne hai fatta di strada e sei stato importante per dare alle donne e alle coppie la possibilità di scegliere quando fare e non fare figli, come evitare una gravidanza indesiderata, come prevenire l’aborto volontario.

Hai avuto una vita intensa e ricca di sorprese. Hai sbaragliato le concorrenti che le aziende farmaceutiche hanno inventato per farti concorrenza e per aumentare i prezzi.

Ti vedo in forma smagliante. Le pillole che ti contengono hanno aumentato le vendite del 29% in un anno in Francia, da quando la signora Marion Larat ha avuto un brutto caso di embolia cerebrale e le donne sono state informate dei diversi rischi delle pillole in commercio.

Non sei solo nella pillola combinata. Sei anche nella pillola del giorno dopo (Norlevo) e nella spirale progestinica (Mirena), particolarmente benefica per le donne che hanno mestruazioni abbondanti. Sei stata anche nella pillola progestinica Microlut, che le puerpere usavano durante l’allattamento fino a quando, nel 1995, ti hanno tolto dal commercio per dare spazio ad una pillola concorrente più costosa (Cerazette).

Negli anni le tue pillole hanno avuto alcuni ritocchi. Abbiamo verificato che si potevano diminuire le dosi, senza perdere la sicurezza. La stessa cosa è successa per il tuo compagno, passato da 50 microgrammi (mcg) a 30 e poi a 20 dal 2001.

Che dire dei tuoi concorrenti.

Negli anni 90 ci hanno provato a sostituirti con gestodene e poi con desogestrel. Dicevano che la tua molecola era derivata da un androgeno e forse rendeva mascoline le donne. Ma presto emersero alcuni casi, seppure rari, di trombosi venosa e l’agenzia europea del tempo (EMEA) , nel 2001, ha inviato una lettera ad ogni paese, che poi la recapitò ad ogni singolo medico, avvisando che le pillole di 3° generazione (gestodene e desogestrel) erano più rischiose di quelle di 2° (levonorgestrel)

Le aziende farmaceutiche non si arresero e misero in commercio altre pillole con nuovi progestinici. Prima il Drospirenone che, si diceva, non avrebbe fatto ingrassare/gonfiare le donne e poi il Dienogest, adatto perchi ha l’acne, le pelli grasse ed eccesso di peluria. Per l’acne c’è già una pillola efficace (Diane) da lungo tempo, che si dovrebbe usare solo per i casi medio-severi e non per la contraccezione.

Tutte le pillole, eccetto quelle con levonorgestrel sono finite nel 2013 sotto esame dell’EMA (Agenzia europea delle medicine) per la brutta storia della trombosi. Risultato? Ancora una volta ti sei dimostrato il più sicuro.
Dopo 40 anni, LNG resiste e vince anche quest’ultima battaglia.

Chiedo che sia mutuabile (fascia A), come lo era all’inizio (Evanor D e Novogyn 21) negli anni 70.

Con questa lettera scritta dal ginecologo Piero Puzzi vogliamo rilanciare il tema che avevamo già sollevato a luglio 2013.

In questa tabella, a cura di Piero Puzzi, sono disponibili date di introduzione del farmaco, principi attivi, costo.

In Italia la pillola più sicura non è la più economica. Così scrivevamo mentre l’EMA, Agenzia europea Farmaco, stava conducendo un’indagine sulla sicurezza di tutte le pillole contraccettive in seguito al caso di Marion Larat in Francia e alla decisione dell’Agenzia francese di sospendere dal commercio di pillole contenenti ciproterone acetato/etinilestradiolo.

Ad ottobre l’EMA, in particolare il Comitato di farmacovigilanza (PRAC), ha rilasciato le sue conclusioni: il rischio di tromboembolia venosa è minore dei vantaggi conseguenti all’assunzione della pillola combinata, che in questa formulazione viene associata in molti casi alla cura dell’acne. Non c’è da preoccuparsi, ma prima di assumere la pillola contraccettiva assicurarsi che in famiglia non ci sia un elevato rischio di trombosi venosa: così i mezzi di informazione italiani hanno rilanciato la notizia della revisione curata dal PRAC dell’EMA.

L’EMA ha confermato che le pillole contraccettive che presentano meno rischi di trombosi venosa sono quelle contenenti Levonorgestrel (che in Italia sono state tolte dalla fascia A e sostituite da altre più rischiose). Questa affermazione presente nel documento rilasciato dal PRAC dell’EMA è stata così riassunta dal giornale online “Quotidianosanità“, che però non la evidenzia in modo particolare.

Spiegano gli esperti del PRAC, a contraccettivi che contengono levonorgestrel, norgestimate e noretisterone sono associati i pericoli più bassi, visto che ogni anno si verificano solo tra 5 e 7 episodi di TEV ogni 10 mila donne che usano pillole con questi principi attivi. Invece, risulta più alto per progestinici come etonogestrel e norelgestromin (dai 6 ai 12 casi ogni 10 mila donne), e ancor di più per progestinici come gestodene, desogestrel e drospirenone (dai 9 ai 12 casi ogni 10 mila donne). Invece, ammettono gli esperti, per farmaci contenenti clormadinone, dienogest e nomegestrol i dati disponibili sono insufficieti per comprendere quale sia il rischio effettivo.