Dall’infarto al tumore, uno sguardo di genere sulla malattia e sulla cura

In questo convegno si analizzano le differenze di sesso e di genere nelle principali malattie e nelle relative cure. Infarto e problemi cardiaci, ictus, tumori e malattie autoimmuni: donne e uomini si ammalano in modi diversi a causa delle differenze organiche e inoltre i condizionamenti culturali incidono sulla percezione della malattia e sulla somministrazione delle cure. In questa pagina riportiamo gli utilissimi appunti presi da Luciana Barbarano nel corso del convegno.

Sex or Gender Differences in Medicine?

24 aprile, ore 8.15, Sala Napoleonica, via S. Antonio 12, Milano

Bianca Beccalli Presidente del Centro Donne e Differenze di Genere

  • Le donne sono più degli uomini a studiare medicina. Dopo la laurea però fanno lavori diversi.
  • Diverse possibilità di carriera: le donne sono variamente ostacolate dai lavori di cura
  • Le donne scelgono di stare indietro per lavori di cura (non c’è tempo per la cura facendo certe specializzazioni)
  • Le donne sono ostacolate dall’organizzazione sociale in Italia.

Patrizia Presbitero, Clinical Hospital Humanitas – Rozzano

Acute myocardial infarction (IMA)

  • La % di mortalità a 30 gg è maggiore nelle donne rispetto ai maschi:

dal registro IMA degli USA mortalità 10.3% per M 14.6% per F
dal registro IMA francese mortalità 9.8 % per M 23.8 % per F (senza angioplastica)
dal registro IMA francese mortalità 2.6 % per M 9.8 % per F (con angioplastica)
dal registro lombardo su 128.000 IMA in 10 anni mortalità 7.9 % per M 13 % per F

 Le donne arrivano all’IMA più anziane (M 55 anni vs F 65 anni) e più compromesse ( maggior % di diabete e in maggior % scompenso cc).

Muoiono di più le donne < 60 anni.

In USA la popolazione femminile non riceve le stesse cure dei maschi:

  • Minor uso di betabloccanti + ASA
  • Minor % di angioplastica (51 % per M 36 % per F)
  • Gli uomini arrivano ad angioplastica dopo 36 minuti vs 44 minuti delle donne

In Lombardia : in 10 anni aumento % di angioplastica con beneficio sia per M che per F ma

Dal 35% al 70% M
Dal 20% al 50% F

 Più di 1/3 delle donne si presenta senza un dolore toracico tipico (lamentano più facilmente astenia, mancanza di fiato). Le donne si presentano in PS in ritardo (sono sole, vedove, sottovalutano i sintomi, non hanno nessuno che le accompagni). Sono spesso più anemiche (malnutrizione delle anziane che vivono sole).

Le donne con infarto misconosciuto finiscono in medicina e non vengono diagnosticate e non vengono trattate con metodiche invasive.

Problema degli accesi venosi: in sede di inserimento di catetere maggiori complicanze vascolari nelle donne rispetto agli uomini per vasi di piccolo calibro, più tortuosi.

Maggior sanguinamento in sede di catetere per tendenza a over scoagulazione (i dosaggi dei farmaci andrebbero fatti per massa corporea). Necessario insegnare ad usare meglio i farmaci antiaggreganti e anticoagulanti.

Veronica Lisignoli, Heart Hospital – London

Gender difference in diagnostic tools to detect coronary heart artery disease

Il gap di incidenza dellinfarto, a favore della donna (protezione ormonale), si reduce con l’età.

Il trend di mortalità si è ridotto per tutti ma + per M

Nelle donne maggior % di test falsamente positivi (test da sforzo…), malattia microvascolare più importante.

Coronarie più piccole, diverso comportamento delle placche aterosclerotiche. Più componente flogistica (legata alla situazione ormonale), embolismi più distali. Malattia dei piccoli vasi coronarici.

Sintomatologia più facilmente atipica.

Fattori di rischio : menopausa, fumo, diabete.

TAC coronarica : % elevata di falsi positivi : presenza di calcificazioni diffuse che possono non ostruire il vaso.

RMN con perfusione : identifica difetti molto piccoli.

Sonia Petronio, University of Pisa

Tako-Zubo syndrome: why only in women?

Patologia di nicchia.

Cardiomiopatia / cardiomiopatia da stress / sindrome del cuore straziato /

Colpisce il ventricolo sinistro > fase acuta simile a IMA con EPA e/o scompenso cc.

Senza stenosi né occlusione coronarica è data da dismissione di catecolamine sulla cellula miocardica. Strettamente legata a stress fisico o psichico. Attivazione delle catecolamine con spasmo coronarico o del microcircolo. Legame fra cervello e cuore.

Incidenza scarsa > 100% donne dopo la menopausa (molto raramente donne più giovani o molto anziane o uomini).

ECG simile a IMA ma in assenza di stenosi coronarica. Apice e settore medio del VS fermi

Possibilità di recupero.

N.B. la TOS (terapia ormonale sostitutiva) non si è dimostrata utile nel prevenire le complicanze cardiovascolari; qualcuno ipotizza possibili vantaggi se si inizia in perimenopausa…)

Necessarie campagne di sensibilizzazione mediatica e di educazione nelle università e per i medici.

Maria Claudia Vigliani, University of Torino

Why stroke is more common in women and how to prevent it

Ictus. Gli estrogeni hanno un effetto protettivo sui tessuti ischemici. Si ipotizza una differenza delle cellule endoteliali fra le donne della donna e del’uomo (cellule XX e cellule XY).

La Terapia ormonale sostiutiva aumenta il rischi o di ictus anche in età perimenopausale) e aumenta la gravità dell’ictus. Il rischio di ictus durante terapia anticoncezionale orale è minimamente superiore nelle donne prima dei 45 anni ma il rischio aumenta se si sommano fumo e/o ipertensione e/o cefalea con aura visiva.

Gravidanza e ictus : c’è una modificazione dell’assetto coagulativo.

Aumento del rischio di PRES (Posterior reversible encepahlopathy syndrome) caratterizzata da alterazioni focali simmetriche reversibili non ischemiche: c’è prima una vasodilatazione poi spasmo indi edema citotossico e poi lesioni irreversibili se non si interviene in maniera appropriata. La terapia è magnesio a dosaggi elevatissimi.

Ictus nelle donne anziane: sopra i 75 anni è più elevato nelle donne che negli uomini per la presenza di copatologie. Inoltre le donne anziane (spesso sole e senza assistenza) assumono i farmaci in modo incompleto ed irregolare. Per le donne anziane c’è un rallentamento nella catena dei soccorsi (sono depresse, vivono sole, non vogliono disturbare i figli lontani) e arrivano perciò tardi all’ospedale e alla terapia trombolitica.

Differenza nel decorso : nel post ictus le donne non vanno quasi mai a casa ma in RSA. L’outcome è migliore nella donna anziana se è trattata anche con antidepressivi.

Marco Moia, University of Milan

“New” or “old” antithrombotic drugs in women with atrial fibrillation?

La terapia anticoagulante orale (TAO) con warfarin è ancora oggi alla base della terapia della F.A: (fibrillazione atriale). Nelle donne il rischio di eventi ischemici è più alto anche nel caso che sia una buona gestione nel tempo con scoagulazione ottimale. In generale nelle donne la scoagulazione è più spesso non ottimale rispetto agli uomini. Sono le donne a prendersi cura della terapia degli uomini controllando l’assunzione delle medicine, mandandoli a fare i controlli e non viceversa per cui gli uomini sono curati meglio.

Le donne potrebbero perciò avvantaggiarsi di più dei nuovi farmaci anticoagulanti orali a dosaggio fisso perché non richiedono esami di controllo costanti e frequenti.

Serenella Civitelli, University of Siena

Is there a sex or gender difference in prevalence and significance of cancer risk factors?

Il rischio di cancro del colon-retto è simile fra uomini e donne (al secondo posto dopo la neoplasia della mammella per le donne) ma c’è una scarsa percezione del rischio per le donne (sia i medici che la popolazione pensano che sia più frequente negli uomini). Poiché la percezione del rischio non è corretta le donne fanno meno prevenzione degli uomini e sottoutilizzano lo screening (che, per le donne, non è valorizzato dai medici di famiglia). Il test per la ricerca del sangue occulto nelle feci nelle donne è più facilmente falso negativo.

Gli uomini fanno colonscopie di controllo più delle donne (4 -21% in più): le donne hanno più pudori, si vergognano. Da inchieste fatte farebbero di più le indagini se ci fosse la garanzia della presenza di operatrici donne.

Il cancro del colon-retto si presenta nelle donne 10 anni più tardi che negli uomini (ma non secondo tutte le statistiche) ed è più frequente nel colon destro (con sintomatologia diversa).

Le donne sono sottoposte più frequentemente a colecistectomia e questo comporta lo scolo diretto di acidi biliari nel colon (fattore predisponente al cancro del colon destro).

Nelle donne le diagnosi sono, in genere, più tardive, viene usata meno chemioterapia (ma si hanno più effetti collaterali da chemioterapia), si usano meno farmaci adiuvanti.

Maria Gerosa, University of Milan

Gender differences in autoimmunity

La maggior efficienza del sistema immunitario femminile porta ad un aumento delle patologie autoimmuni.

Nei maschi le malattie infettive sono più gravi.

Ci sono immunodeficienze congenite legate al cromosoma X.

Corrado Tinterri, Clinical Hospital Humanitas – Rozzano

Changing habits of young women is responsible for the epidemic in breast cancer?

Problema sociale del cancro del seno in netto aumento nei paesi in via di sviluppo.

In Cina c’è un netto aumento della patologia fra le donne con < 49 anni.

45.000 nuovi casi in Italia all’anno di neoplasia della mammella (28% nelle fasce di età più giovani). In ogni caso in aumento l’incidenza in tutte le fasce d’età.

Netto aumento del rischio fra i 40 e i 50 anni.

Possibili fattori di aumento del rischio:

  • diminuzione dell’età del menarca?
  • Diminuzione del numero delle gravidanze?
  • Aumento dell’età della prima gravidanza?
  • Diminuzione dell’allattamento al seno?
  • Massa corporea
  • Pregressa radioterapia per altre patologie (es. linfomi)

Le bambine obese hanno il menarca più tardi e tendono ad essere protette dalla neoplasia precoce.

Negli ultimi anni c’è stato un netto aumento delle neoplasie della mammella in gravidanza (specialmente in gravidanze dopo i 35 anni).

Nelle fasce d’età più giovani la mortalità non è mai cambiata ma è diminuita nelle fasce d’età più anziane.

C’è un gap importante di mortalità fra Nord e Sud d’Italia.

Ogni anno in Italia muoiono 11.000 donne per neoplasia della mammella.

Netto aumento della sopravvivenza per le donne trattate in Breast Unit dedicate rispetto a quelle trattate in ospedali generalisti.

Breast Unit

  • > 150 anni tratati all’anno
  • Multidisciplinarietà
  • EUSOMA requirements
  • Rimborsi adeguati dal SSN
  • Equipe dedicate (chirurgo, radiologo, anatomo-patologo, oncologo, radioterapiasta, staff di supporto al paziente…)

Silvia Novello, University of Torino

 Is smoking the main risk factor for lung cancer in women and men?

Nelle donne la neoplasia polmonare è nettamente aumentata negli ultimi 15 anni in collegamento all’aumento del tabagismo.

Le ragazze iniziano a fumare alle medie.

Il rischio di ammalarsi è più alto per le donne fumatrici.

Nelle donne è aumentata la mortalità per neoplasia polmonare (per aumento del fumo), mentre è in diminuzione negli uomini.

Nelle donne prevalenza di adenocarcinomi rispetto ad altri tipi istologici di neoplasia.

Nelle donne diagnosi più precocie in età più giovanile.

Le donne sopravvivono di più rispetto agli uomini dal momento delle diagnosi.

Il fumo di sigaretta resta il principale fattore di rischio (peggiorato dall’uso o meno del filtro, da un’inspirazione più profonda, dal periodo di esposizione). Necessarie campagne antifumo alla fine delle elementari.

Il 20% delle donne e il 10 % degli uomini con neoplasia polmonare non hanno mai fumato.

Altri fattori di rischio:

  • Dieta
  • Ambiente lavorativo
  • Inquinamento
  • Cottura di cibi ad alta temperatura in ambienti ristretti
  • Aumento della massa corporea
  • Aumento delle neoplasie polmonari e delle malattie cardiovascolari dopo radioterapia per tumore della mammella

La TOS (terapia ormonale sostitutiva) + il fumo peggiorano la prognosi alla diagnosi.

Luciana Barbarano

Image: 'A Little Love FREE Creative Commons Pink Heart' 
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Consultorio e salute di genere – interventi scritti

In questa pagina alcuni degli interventi al convegno “consultorio e salute di genere“, organizzato dai Consultori privati laici della Lombardia l’11 maggio 2012

Dati attività Consultori privati laici Lombardia (pdf)

Intervento di Imma Arcadu, ostetrica
Prospettive operative in rapporto ai nuovi bisogni emergenti. Definire un equilibrio tra memoria e futuro (pdf)

Intervento di Eleonora Cirant, giornalista/saggista
Chi ha paura del consultorio? Analisi dei dati sulle attività dei consultori pubblici e privati accreditati della Lombardia.

Intervento di Caterina Fallanca, CPL
Dialogo tra pubblico e privato. Analisi dati questionario distribuito durante gli incontri organizzati a Milano dai CPL tra Marzo ed Aprile e nelle scuole dove le colleghe del CEMP tengono gli incontri di educazione sessuale con le classi. Allegato: Dati questionario somministrato dai Consultori privati laici Lombardia

Intervento di Daniela Fantini, ginecologa Cemp Milano
Mondo adolescenti e prevenzione

Intervento di Manuela Zaltieri, Assistente Sociale ASL Bergamo
Dialogo tra pubblico e privato. Le prospettive operative in rapporto ai nuovi bisogni emergenti

 Vedi il report a cura di Caterina Fallanca

 

Dal corpo autogestito al corpo superficie visiva

Intervento di Marina Mariani al dibattito promosso dai consultori privati il 16 febbraio 2012: La laicità e le nostre scelte: breve storia dei consultori laici.

La relazione offre una cronologia delle tappe più significative per la salute delle donne in relazione al tema della laicità e dell’autodeterminazione, in un percorso che mette in luce conquiste e cambiamenti degli ultimi 40 anni. Nella presentazione trovate anche una sintesi della storia dei consultori privati laici della Lombardia.

Laicità – dal corpo autogestito al corpo superficie. Di Marina Mariani