Travaglio a domicilio e accompagnamento al parto in ospedale
L’assistenza fornita dal Centro progetti donna è rivolta a donne in gravidanza fisiologica residenti a Milano, Sesto San Giovanni, Monza.
Presa in carico: 32 settimane, colloquio conoscitivo e gratuito con l’ostetrica
L’assistenza del travaglio a domicilio ha diversi vantaggi
rimanere in un ambiente intimo e protetto che facilita l’andamento del travaglio, perché gli ormoni del travaglio sono sensibili all’ambiente circostante
avere accanto un’ostetrica già conosciuta in precedenza
l’ostetrica valuta il benessere materno-fetale e interviene qualora ci sia bisogno di andare in ospedale
L’assistenza del travaglio a domicilio prevede
la reperibilità dell’ostetrica H24 a partire dalla 38° settimana
visite a domicilio fino all’avvio del travaglio
assistenza dell’ostetrica per tutto il travaglio fino al parto
Il parto
a travaglio avanzato, ci si sposta nell’ospedale scelto, dove avviene il parto
l’ostetrica assiste la donna con un sostegno psicologico, fino a un’ora dopo il parto
la donna viene presa in carico dall’ostetrica e dalla ginecologa/o dell’ospedale, che gestiscono il parto.
le volontà della donna rispetto al parto sono raccolte nel “piano del parto” e condivise con l’ostetrica e il/la ginecologa dell’ospedale
Dopo il parto
è prevista una visita domiciliare dopo due giorni dal parto per accompagnare la coppia nell’allattamento e nell’avvio della relazione con il/la bimbo/a.
Informazioni
Il servizio è privato e a pagamento perché la Regione Lombardia non prevede un rimborso né per il travaglio né per il parto a domicilio.
Che in Italiano si facciano più parti cesarei che nel resto d’Europa è un fatto risaputo. Di recente il Ministero della Salute ha attivato un’azione di controllo a campione, indagando le dimissioni per primo parto cesareo con diagnosi di “Posizione e presentazione anomala del feto”. Lo scopo è stato di verificare se le informazioni contenute nelle schede di dimissione ospedaliera corrispondessero all’effettiva documentazione presente nella cartella clinica. I risultati dimostrano che cioè non avviene in un numero considerevole di casi.
Nel 43% delle cartelle esaminate fino ad ora, cioè il 34% del campione da esaminare, è stata rilevata una non corrispondenza con le informazioni riportate nella scheda di dimissione ospedaliera. Questa mancata corrispondenza interessa tutto il territorio nazionale.
La presenza di diagnosi di posizione anomala del feto potrebbe essere dovuta ad una non corretta compilazione della cartella clinica. Il Ministero segnala che le strutture con una più elevata percentuale di primi parti cesarei con l’indicazione di tale diagnosi sono anche caratterizzate da un livello maggiore di non corrispondenza scheda dimissione ospedaliera – cartella clinica. Gli ospedali in cui si fanno più parti cesarei, dunque, sono anche quelli dove si riscontra la mancata corrispondenza tra cartella clinica e schede di dimissione ospedaliera.
Il documento del Ministero della salute dichiara che
L’analisi condotta sembra indicare con forza la necessità che tutte le Regioni attivino il controllo di tutte le cartelle cliniche in presenza di primo parto cesareo con diagnosi di posizione anomala del feto, allo scopo di individuare eventuali comportamenti opportunistici nella codifica della diagnosi che motiva il ricorso al parto cesareo.
LIBERE DI SCEGLIERE. Libere di partorire, abortire, contraccepire. Linee di indirizzo per la politica italiana Roma, 9 novembre 2012
Queste linee di indirizzo per la politica italiana su aborto, parto e contraccezione sono il risultato del lavoro svolto a Roma nel corso di un incontro nazionale organizzato il 9 novembre 2012 dall’Associazione ANDRIA, società scientifica che si occupa dell’appropriatezza dell’assistenza alla salute delle donne, ed il gruppo di discussione Cerchi.
Andria e Cerchi hanno deciso di promuovere un dibattito partecipato con le/gli operatrici sensibili, le associazioni interessate e le persone che si occupano e/o si interessano di nascita, parto, contraccezione e aborto. Hanno scelto di cercare un confronto con le donne interessate, con le più giovani generazioni attente a tali temi e desiderose di autodeterminarsi nelle scelte di salute.
L’intento della riunione è stato quello di individuare alcuni semplici obiettivi che potessero formare una piattaforma per proposte politiche concrete di cambiamento e di garanzia di maggiore rispetto per le scelte delle donne su parto, aborto e contraccezione; obiettivi concreti per dare una risposta italiana alla negazione dei diritti all’autodeterminazione e alla necessità che le donne riprendano il loro potere sui temi della gestione della salute riproduttiva.raccolgono indicazioni utili e importanti
Incontro di gruppi, istituzioni, professioniste/i, utenti, interessate/i alla salute riproduttiva nelle diverse situazioni della vita delle persone.
LIBERE DI SCEGLIERE: libere di partorire, abortire, contraccepire
il 9 novembre 2012, ore 8,30-18,30
a ROMA presso la casa internazionale delle donne via Lungara, 19
PERCHE’
nel segno della scelta informata delle donne e del bene comune della salute vogliamo elaborare proposte politiche di cambiamento rivolte al paese e a chi ambisce a governarlo
SVOLGIMENTO DEI LAVORI
prevede una fase plenaria iniziale e una finale. Nel mezzo ci sarà ampio spazio alla discussione ed alla elaborazione di proposte in 3 gruppi (Parto, IVG, Contraccezione)
Pranzo: Sarà disponibile il pranzo in sede, prenotando alla registrazione
COME ISCRIVERSI
Inviate una mail a liberediscegliere[AT]associazioneandria.it
La mail sarà ricevuta da Laura Castellarin, Pietro Puzzi e Barbara Grandi.
Dovrete dirci se intendete aderire alla proposta o darci dei suggerimenti o partecipare alla giornata del 9 novembre.
In tal caso dovete dirci a quale gruppo (parto, aborto o contraccezione) siete interessati e la vostra seconda scelta, in caso il gruppo sia già completo.
I consultori privati laici offrono tutti i servizi necessari per accogliere oppure per interrompere una gravidanza, nel rispetto delle leggi vigenti.
La donna che intende proseguire la gravidanza ha accesso alle visite ostetrico-ginecologiche, alla diagnosi prenatale, ai corsi di preparazione alla nascita e alla riabilitazione uro-ginecologica post-partum (vai alla pagina dei servizi).
Nella fase post partum e nei primi mesi di vita del bambino, le mamme possono frequentare gruppi di auto-mutuo aiuto.
C’è spazio anche per i papà, grazie al progetto Crescere padri.
Nel caso la donna scelga di interrompere la gravidanza, riceverà ascolto, assistenza medica e, ove lo richieda, assistenza psicologica. Si offre consulenza per l’aborto nel primo trimestre, per l’aborto nel secondo trimestre (terapeutico) e alle minorenni (vedi servizi).
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