I consultori privati laici aderiscono alla manifestazione di NON UNA DI MENO – MILANO. Anche a Milano infatti, come in decine di città italiane e in più di 50 paesi nel mondo, nella giornata internazionale delle donne il movimento femminista tornerà nelle strade di tutto il mondo per lo sciopero globale delle donne. Qui la lista di tutte le manifestazioni in Italia.

Con la chiamata allo sciopero femminista, il movimento si mobilita per esprimere il rifiuto della violenza maschile e di genere in tutte le sue forme e per passare dalla denuncia individuale del #metoo alla forza collettiva del #wetoogether attraverso l’astensione dal lavoro produttivo e riproduttivo, formale o informale, retribuito o gratuito.
A Milano, la rete Non una di meno punta il dito contro la violenza economica, la precarietà, lo sfruttamento, le molestie e le discriminazioni sul luogo lavoro. E’ uno dei 9 punti del Piano femminista contro la violenza, frutto di un anno di lavoro della rete, che chiede salario minimo europeo, reddito di autodeterminazione incondizionato e welfare universale gratuito e accessibile.
Al centro dell’analisi vi è il nesso tra la ristrutturazione capitalista neoliberale in atto e la violenza di genere, perpetuata attraverso nuovi dispositivi di segmentazione e frammentazione del lavoro, e attraverso la dismissione del welfare in nome del risanamento del debito. In Italia dei 4 milioni e 742 mila persone sotto la soglia di povertà, quasi l’8 per cento della popolazione, la maggioranza sono donne. L’85% delle famiglie monoparentali in condizione di povertà assoluta ha come persona di riferimento una donna e più di una donna straniera su quattro è in condizione di povertà assoluta (26,6%) (dati Istat 2016). I dati fotografano inoltre una situazione di disparità nella distribuzione del lavoro domestico e di cura in famiglia, con maggiori carichi per le donne, che hanno anche minore accesso al reddito e al lavoro retribuito.