Il punto di vista di Piero Puzzi, ginecologo, sulle diverse “generazioni” di pillole

Caro, vecchio, generoso Levonorgestrel,
posso chiamarti LNG per semplificarmi la vita?

Sei in commercio in Italia dal 1972, associato al compagno Etinilestradiolo (EE). Insieme fate la pillola combinata. Ne hai fatta di strada e sei stato importante per dare alle donne e alle coppie la possibilità di scegliere quando fare e non fare figli, come evitare una gravidanza indesiderata, come prevenire l’aborto volontario.

Hai avuto una vita intensa e ricca di sorprese. Hai sbaragliato le concorrenti che le aziende farmaceutiche hanno inventato per farti concorrenza e per aumentare i prezzi.

Ti vedo in forma smagliante. Le pillole che ti contengono hanno aumentato le vendite del 29% in un anno in Francia, da quando la signora Marion Larat ha avuto un brutto caso di embolia cerebrale e le donne sono state informate dei diversi rischi delle pillole in commercio.

Non sei solo nella pillola combinata. Sei anche nella pillola del giorno dopo (Norlevo) e nella spirale progestinica (Mirena), particolarmente benefica per le donne che hanno mestruazioni abbondanti. Sei stata anche nella pillola progestinica Microlut, che le puerpere usavano durante l’allattamento fino a quando, nel 1995, ti hanno tolto dal commercio per dare spazio ad una pillola concorrente più costosa (Cerazette).

Negli anni le tue pillole hanno avuto alcuni ritocchi. Abbiamo verificato che si potevano diminuire le dosi, senza perdere la sicurezza. La stessa cosa è successa per il tuo compagno, passato da 50 microgrammi (mcg) a 30 e poi a 20 dal 2001.

Che dire dei tuoi concorrenti.

Negli anni 90 ci hanno provato a sostituirti con gestodene e poi con desogestrel. Dicevano che la tua molecola era derivata da un androgeno e forse rendeva mascoline le donne. Ma presto emersero alcuni casi, seppure rari, di trombosi venosa e l’agenzia europea del tempo (EMEA) , nel 2001, ha inviato una lettera ad ogni paese, che poi la recapitò ad ogni singolo medico, avvisando che le pillole di 3° generazione (gestodene e desogestrel) erano più rischiose di quelle di 2° (levonorgestrel)

Le aziende farmaceutiche non si arresero e misero in commercio altre pillole con nuovi progestinici. Prima il Drospirenone che, si diceva, non avrebbe fatto ingrassare/gonfiare le donne e poi il Dienogest, adatto perchi ha l’acne, le pelli grasse ed eccesso di peluria. Per l’acne c’è già una pillola efficace (Diane) da lungo tempo, che si dovrebbe usare solo per i casi medio-severi e non per la contraccezione.

Tutte le pillole, eccetto quelle con levonorgestrel sono finite nel 2013 sotto esame dell’EMA (Agenzia europea delle medicine) per la brutta storia della trombosi. Risultato? Ancora una volta ti sei dimostrato il più sicuro.
Dopo 40 anni, LNG resiste e vince anche quest’ultima battaglia.

Chiedo che sia mutuabile (fascia A), come lo era all’inizio (Evanor D e Novogyn 21) negli anni 70.

Con questa lettera scritta dal ginecologo Piero Puzzi vogliamo rilanciare il tema che avevamo già sollevato a luglio 2013.

In questa tabella, a cura di Piero Puzzi, sono disponibili date di introduzione del farmaco, principi attivi, costo.

In Italia la pillola più sicura non è la più economica. Così scrivevamo mentre l’EMA, Agenzia europea Farmaco, stava conducendo un’indagine sulla sicurezza di tutte le pillole contraccettive in seguito al caso di Marion Larat in Francia e alla decisione dell’Agenzia francese di sospendere dal commercio di pillole contenenti ciproterone acetato/etinilestradiolo.

Ad ottobre l’EMA, in particolare il Comitato di farmacovigilanza (PRAC), ha rilasciato le sue conclusioni: il rischio di tromboembolia venosa è minore dei vantaggi conseguenti all’assunzione della pillola combinata, che in questa formulazione viene associata in molti casi alla cura dell’acne. Non c’è da preoccuparsi, ma prima di assumere la pillola contraccettiva assicurarsi che in famiglia non ci sia un elevato rischio di trombosi venosa: così i mezzi di informazione italiani hanno rilanciato la notizia della revisione curata dal PRAC dell’EMA.

L’EMA ha confermato che le pillole contraccettive che presentano meno rischi di trombosi venosa sono quelle contenenti Levonorgestrel (che in Italia sono state tolte dalla fascia A e sostituite da altre più rischiose). Questa affermazione presente nel documento rilasciato dal PRAC dell’EMA è stata così riassunta dal giornale online “Quotidianosanità“, che però non la evidenzia in modo particolare.

Spiegano gli esperti del PRAC, a contraccettivi che contengono levonorgestrel, norgestimate e noretisterone sono associati i pericoli più bassi, visto che ogni anno si verificano solo tra 5 e 7 episodi di TEV ogni 10 mila donne che usano pillole con questi principi attivi. Invece, risulta più alto per progestinici come etonogestrel e norelgestromin (dai 6 ai 12 casi ogni 10 mila donne), e ancor di più per progestinici come gestodene, desogestrel e drospirenone (dai 9 ai 12 casi ogni 10 mila donne). Invece, ammettono gli esperti, per farmaci contenenti clormadinone, dienogest e nomegestrol i dati disponibili sono insufficieti per comprendere quale sia il rischio effettivo.